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Domenica, 28 Aprile 2024
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Infermieri "con la mimetica": corsia e pronto soccorso diventano campi di guerra

Il sindacato NurSind ha organizzato un corso di autodifesa

Il luogo di lavoro trasformato in campo di guerra con bollettini, pressoché quotidiani, di infermieri che vengono insultati, minacciati, ingiuriati e nei casi peggiori aggrediti fisicamente. Almeno una trentina (ma potrebbero essere anche di più) le aggressioni fisiche subite l’anno scorso dagli infermieri in servizio negli ospedali di Monza e Brianza. Un dato allarmante, quello diffuso da Donato Cosi - segretario territoriale NurSind Monza e Brianza e componente Direzione Nazionale NurSind – in occasione di un corso di autodifesa per imparare a difendersi in corsia organizzato dal sindacato settimana scorsa all’Irccs San Gerardo dei Tintori di Monza. Un corso per fare il punto della situazione sulle aggressioni verbali (e qualche volta) anche fisiche che vedono come vittime gli infermieri.

Insulti quotidiani non denunciati 

A salire in cattedra non solo la delegata NurSind Gemma Maria Riboldi che ha affrontato il tema da un punto di vista teorico, ma anche un campione, il monzese Alessio Martino campione internazionale di muay thai. Perché se da una parte è fondamentale sapere “incassare” i colpi verbali che, purtroppo, sono all’ordine del giorno, dall’altra è  ugualmente utile apprendere alcune tecniche per evitare di farsi male. Un corso molto partecipato che ha visto la presenza in aula di oltre un centinaio di partecipanti. Un’occasione per confrontarsi anche su quello che quotidianamente avviene in corsia, negli ambulatori, e soprattutto in pronto soccorso. Un’esasperazione sempre più diffusa che è degenerata soprattutto dopo la pandemia con da una parte pazienti (e soprattutto parenti dei pazienti) che spesso lamentano lunghe attese o mancati ricoveri; e infermieri che comunque stanno ancora pagando lo scotto di una pandemia che li ha visti uscire stremati senza aver il tempo di metabolizzare perché catapultati immediatamente in corsia.

Una trentina di aggressioni fisiche 

“Purtroppo anche al San Gerardo e all’ASST Brianza le aggressioni verbali sono ormai quotidiane – spiega Donato Cosi, segretario territoriale NurSind Monza e Brianza e componente Direzione Nazionale NurSind -. Minacce, offese, parolacce, grida soprattutto al triage o in pronto soccorso. Ma queste aggressioni alla fine non vengono neppure denunciate: gli infermieri a fine turno stremati non hanno né il tempo né la voglia di recarsi alla postazione di polizia per denunciare. Le aggressioni fisiche, seppur  numericamente inferiori, sono comunque troppe. Almeno una trentina quelle avvenute nel 2023”. Gli infermieri (e soprattutto le infermiere) hanno capito che difendersi si può. Anche fisicamente. Proprio come ha spiegato Alessio Martino che per l’occasione ha presentato il suo progetto Guantoni in Rosa: sapersi difendere è importante, ma ancora di più riconquistare quell'equilibrio e quell’autostima verso se stesse che, soprattutto nelle situazioni di violenza domestica, permettono di reagire e di denunciare.

Un progetto iniziato prima della pandemia con Brianza Fighting e oggi Alessio Martino ha deciso di riprendere. Il campione ha ricordato che è importante conoscere le  tecniche di difesa fondamentali nel momento dell'aggressione, ma è altrettanto importante rivolgersi tempestivamente alle forze dell’ordine denunciando l’accaduto e la situazione di pericolo. Da anni Alessio Martino è impegnato in progetti sociali contro il bullismo e contro ogni forma di violenza, fisica e psicologica.

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