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la storia / Sovico

La mamma brianzola di 83 anni che ogni giorno percorre 50 km per portare al lavoro la figlia disabile

Angela cerca un lavoro per la figlia più vicino a casa. La donna è molto preoccupata per il futuro della sua Maria Teresa

Si sa che le mamme hanno una forza immensa. Anche quando gli anni, inesorabilmente, passano; quando gli acciacchi aumentano; quando le forze diminuiscono. Ma poi quando c’è necessità di aiutare – soprattutto i figli più fragili – allora si riscoprono forti come quando avevano 20 anni. Ma poi si rendono conto che quelle forze non ci sono più e allora chiedono aiuto.

Proprio come ha fatto Angela, una mamma di 83 anni che vive a Sovico. Angela è rimasta vedova e sua figlia, Maria Teresa, ha 51 anni ed è disabile. Da 28 anni Angela tutti i giorni accompagna e va a riprendere con la sua auto la figlia a Cesano Maderno; lì la donna lavora in una impresa di pulizie all'interno di un supermercato. Ogni giorno Angela percorre in auto circa 50 km, ma adesso non ce la fa e chiede un aiuto per la sua Maria Teresa: un posto di lavoro più vicino a casa.

Nei giorni scorsi il suo appello è finito anche in tv. Alla trasmissione “La vita in diretta” Angela, davanti  alle telecamere della Rai, ha ripercorso la sua giornata tipo come autista di quella figlia che, per lei, resta ancora una “cucciola” da accudire. "Mio figlio, morto 12 anni fa, mi diceva sempre che ero una roccia, ma adesso non riesco più ad andare avanti - ha raccontato in lacrime -. Non sono eterna, purtroppo. Da 28 anni tutte le mattina mi alzo alle 6.30, mi preparo, preparo la colazione per me e per mia figlia e poi la accompagno a Cesano Maderno. È molto pesante, soprattutto alla mia età e con gli acciacchi". Angela ha spiegato che Maria Teresa non potrebbe andare da sola al lavoro. "Purtroppo con i mezzi si perde. Io dopo circa 3 ore, al termine della giornata lavorativa, torno a Cesano Maderno e la riporto a casa". 50 km che adesso per questa anziana mamma di Sovico stanno diventando fisicamente molto pesanti. Da qui la scelta di raccontare la sua storia e di chiedere aiuto. "Chiedo un lavoro per mia figlia più vicino a casa - conclude -. A Sovico e dintorni ci sono molte fabbriche e supermercati. Ho bussato a tante porte, ma nessuno mi ha aperto. Mi auguro di trovare un posto per Maria Teresa. Per lei lavorare è molto importante; rimanere a casa sarebbe peggio. Ha bisogno di essere occupata e di stare in mezzo alla gente". 

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