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Domenica, 28 Aprile 2024
Brianzoli eccellenti

Il giovane regista brianzolo che girerà un film nella terra dei Maya

Il progetto è stato stato possibile grazie a una piattaforma per la raccolta fondi

Dall'1 al 12 agosto sarà in Yucatán, nella terra dell’epoca d’oro degli antichi Maya, per girare un cortometraggio sotto la supervisione del leggendario regista Apichatpong Weerasethakul. E tutto questo grazie a una piattaforma online per la raccolta fondi (ecco il link per sostenerlo). 

C'è la forza dei sogni che si desiderano realizzare, e insieme quella della solidarietà, nel progetto portato avanti dal giovane regista Antonio Morra, milanese di nascita ma brianzolo d'adozione, selezionato insieme ad altri registi provenienti da tutto il mondo per lavorare al fianco di uno dei grandi maestri del cinema contemporaneo. In dieci giorni, affiancato proprio dal maestro Apichatpong Weerasethakul, sarà infatti chiamato a ideare da zero, scrivere, dirigere e montare un cortometraggio nell’entroterra messicano. Uno workshop la cui idea è quella di uscire dalla propria zona di comfort, affrontare un territorio strano e sconosciuto, osservarlo con curiosità e rispetto e co - creare a partire da modi diversi di vedere e comprendere il mondo, producendo cinema non convenzionale, fuori dagli schemi industriali, d’autore e di istinto. Possibile, appunto, grazie alla raccolta fondi alla quale il giovane regista ha aderito online per coprire parte degli ingenti costi per il viaggio e la produzione dell'opera. E che ha spinto parecchi brianzoli da re il loro contributo per aiutare Antonio a realizzare il suo sogno.

"Da bambino passavo le giornate di fronte alla videoteca di mia nonna - si legge nella biografia del giovane regista -  Aveva tre televisori e due registratori nella stessa stanzetta, dove passava le notti a mettere insieme film dalla tv: guardavo tutto quello che riuscivo a rubarle. Nel resto del tempo libero, quando non ero da mia nonna, mi mettevo a disegnare fumetti. Le immagini hanno sempre fatto parte della mia vita, dalla passione di mio padre per la fotografia a quella di mi nonna per i film. E così al liceo non avevo dubbi, dovevo fare la scuola d’arte". È lì che la sua passione per le foto, i dipinti e per le storie è diventata una cosa sola, ovvero l’amore per il cinema. "Quindi ho frequentato la scuola del cinema a Milano e ho cominciato a lavorare come regista e direttore della fotografia nei commercial, ma non ho mai smesso di voler fare cinema. Negli ultimi anni ho intensificato la mia ricerca personale, grazie a diverse residenze artistiche e a lavori che sono stati selezionati nei festival nazionali e internazionali".

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Da quel momento la produzione artisitca del giovane Antonio è andata sempre più perfezionandosi: "La prima volta che ho visto un film di Apichatpong è stato  nel 2012 e qualcosa dentro di me nel profondo si è mosso, forse per il tipo di rapporto che ha il suo cinema con la natura, con la spiritualità con il mondo dei fantasmi e del sogno. C’è qualcosa che grazie ai suoi film mi fa sentire più in sintonia con me stesso. Da questa esperienza mi aspetto di riuscire realizzare un film che abbia un’analisi più profonda del mio cinema. Per me è la possibilità di scavare con nuovi strumenti e avere degli incontri che mi apriranno la visione del mondo. Credo fermamente che il mio lavoro sia un lavoro di ricerca e di scambio di idee, un percorso in continua evoluzione che si arricchisce di giorno in giorno grazie alla condivisione tra persone. L’idea di poter entrare in contatto con diversi autori di diverse nazionalità e culture e lavorare a stretto contatto con loro è quello che per me rappresenta l’essenza del cinema: unione, inclusione, scambio"

Un bel traguardo per il giovane regista. Che grazie al cuore grande dei brianzoli potrà ora dar vita alla più bella delle sue opere. 

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