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L'appello / Nova Milanese

Dalla Brianza l'appello della mamma a Meloni per salvare la figlia: "Approvate quel farmaco prima che sia troppo tardi"

L'appello di Katia Aracri, una mamma di Nova Milanese. Sua figlia Alessia Corvaia ha 22 anni e da 7 lotta contro la Atassia di Friedreich

Da mamma si appella a Giorgia Meloni e al ministro della Salute Orazio Schillaci perché quel farmaco - che da tempo viene utilizzato negli Stati Uniti con ottimi risultati e che da poco è stato approvato anche dall’Ema (Agenzia europea per il farmaco) - possa presto ottenere il via libera anche dall’Aifa (Agenzia italiana per il farmaco).

Un appello accorato quello che arriva da Katia Aracri, una mamma di Nova Milanese. Sua figlia Alessia Corvaia ha 22 anni e da 7 lotta contro la Atassia di Friedreich una patologia che colpisce il sistema nervoso e alcuni organi. Una grave patologia progressiva che Alessia ha scoperto quando era una ragazzina. “Fino a 15 anni Alessia stava benissimo, era una ragazzina come tante altre - racconta la mamma a MonzaToday -. Poi la diagnosi, la progressione della patologia e da 2 anni Alessia è sulla sedia a rotelle”. Ma Alessia, sostenuta dalla grande forza di mamma Katia, non si arrende e lancia un appello alla premier, al ministro Schillaci, ai vertici dell'Aifa affinché quel farmaco (Omaveloxolone, venduto con il marchio Skyclarys, è un farmaco utilizzato per il trattamento dell'atassia di Friedreich) venga approvato e distribuito dal Sistema sanitario anche in Italia. Curasi con i propri mezzi sarebbe impossibile: la terapia costa circa 30mila euro al mese. 

Secondo le testimonianze raccolte da Katia, questo farmaco ha grandi effetti sulla malattia. “Sono in contatto con alcuni ragazzi americani che hanno la malattia di Alessia e assumono quel farmaco – prosegue -. I risultati ci sono. Una ragazza ha iniziato a prenderlo a luglio: non aveva più forza nelle mani, era costretta persino a farsi imboccare. Adesso riesce a mangiare da sola”. Per Katia questa è una lotta contro il tempo. “Purtroppo negli ultimi giorni le condizioni di Alessia sono peggiorate - prosegue -. Di notte non riesce più a dormire dai dolori e, naturalmente, questo incide anche sulla qualità della sua vita. Di giorno è stravolta e i dolori non la abbandonano e non riesce a studiare. Sta tutto il giorno sulla sedia, non ha la forza neppure di camminare anche se qualcuno la aiuta non riesce ad alzarsi e a fare qualche passo”. Alessia è sconfortata e soprattutto terrorizzata. L’avanzamento della malattia, che nelle ultime settimane sembra aver schiacciato il piede sull’acceleratore, la paralizza e la sconforta. E naturalmente la sua paura contagia anche mamma e papà che lanciano un appello alle istituzioni. “Fate in fretta, che cosa aspettate? Come Alessia ci sono molti altri ragazzi che aspettano con ansia quel farmaco”. Quelle pastiglie che, assunte 3 volte al giorno, potrebbero cambiare la vita di questi ragazzi aiutandoli a guardare al futuro con più serenità.

Un farmaco che, ricorda Katia, era già stato somministrato in Italia per una sperimentazione e che aveva portato risultati molto incoraggianti: "I ragazzi che l'avevano assunto oggi camminano", aggiunge Katia. Alessia, invece, aveva partecipato a un’altra sperimentazione che, purtroppo, si è rivelata un buco nell’acqua.

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