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Pedemontana e la paura della diossina: le bonifiche nelle zone del disastro Icmesa

Dove saranno i cantieri di bonifica, quanto si dovrà scavare e come si effettueranno i campionamenti: il protocollo da seguire e i tempi dei lavori

Quarantamila metri cubi di terreno da movimentare e campionare, otto lotti di bonifica dislocati lungo quella che sarà la nuova tratta dell'autostrada Pedemontana in Brianza (tratta C) che si snoderà lungo le aree adiacenti alla zona che nel 1976, ormai 48 anni fa, fu colpita dal disastro Icmesa. E insieme alle bonifiche preliminari belliche, per verificare che nel terreno non ci sia presenza di residuati della guerra, in Brianza sarà necessario seguire uno speciale protocollo per assicurare che sul cantiere della nuova autostrada non ci siano rischi per la salute. E che lo spostamento di terra e macerie non faccia tornare la paura della diossina dopo il disastro Icmesa.

"Stiamo completando le verifiche sulla documentazione progettuale e a breve sarà pronto tutto il dossier con i documenti di complemento e il piano di comunicazione nei confronti della popolazione" annuncia Sabatino Fusco, direttore generale di Autostrada Pedemontana Lombarda. 

Otto cantieri di bonifica per la diossina

Otto cantieri previsti, dislocati lungo le aree adiacenti all'attuale Sp35 Milano-Meda, tra Seveso, Meda, Cesano Maderno e Desio. Nelle zone a suo tempo incidenti sull'area colpita dal disastro. E sono 40mila i metri cubi di terreno da smuovere e movimentare con un parco mezzi di circa 20 camion speciali, chiusi, che viaggeranno con i carichi verso le vicine discariche autorizzate, senza soste intermedie. E una squadra di circa 100 persone al lavoro, per completare - almeno secondo l'attuale cronoprogramma - le attività di bonifica in tre mesi. 

"I cantieri saranno quasi tutti fuori dai centri abitati" annuncia Fusco. Eccezion fatta per due di questi, tra Meda e Seveso che disteranno qualche centinaio di metri dalle case. "In accordo con l'autorità sanitaria abbiamo previsto che venga effettuato un continuo monitoraggio delle polveri anche se il rischio di contaminazione della diossina riguarda più le falde d'acqua perchè è lì che diventa attiva come inquinante" spiega Fusco a MonzaToday.

"Ci sarà un controllo continuo della velocità del vento e della direzione e, se in quell'area si misureranno valori di velocità o direzione oltre i limiti previsti, si fermeranno le lavorazioni fino al ritorno di condizioni idonee. Ci saranno stazioni di rilevazione e monitoraggio fisse e mobili di agenti e condizioni meteo anche su tutto il cantiere e per tutta la durata dei lavori".

All'interno del cantiere non è previsto stoccaggio: la terra movimentata verrà trasferita nei centri di raccolta e smaltimento autorizzati, fuori da sito su altri camion che non accederanno all'area proprio per evitare poi che le ruote che viaggeranno lungo le strade vengano a contatto con le zone internee del lotto. Ma la paura del ritorno dell'incubo diossina è una delle motivazioni che da tempo vede i comitati battersi contro l'avanzata della nuova autostrada. 

Come verrà controllato il terreno

"La bonifica procede di 20 cm in 20 cm" specifica Fusco, entrando nel merito del protocollo che verrà seguito. "Quando si campiona il primo lotto prelevato a una profondità di 20 cm, se i valori rintracciati saranno oltre il target di riferimento si proseguirà ancora, per altri 20 cm. E così via fino a che non si riscontreranno misurazioni idonee. La previsione è di non arrivare a oltre un metro di profondità" specifica Fusco. I campionamenti, secondo quanto indicati, verranno effettuati in loco. 

La previsione è di partire nel mese di marzo, una volta ultimata la procedura relativa agli espropri che stanno procedendo in parallelo con le prime bonifiche belliche sui terreni. Le operazioni nei lotti di bonifica, secondo le stime di Autostrada Pedemontana Lombarda, dovrebbero ultimarsi entro l'estate. E la società sta mettendo a punto un piano di comunicazione per la popolazione. "L'intento è informare tutti del programma di bonifiche e delle modalità di lavoro previste, nel rispetto dei protocolli" ha precisato Fusco.

Intanto i primi mezzi di cantiere di Pedemontana, con delle macchine perforatrici in azione nel terreno, sono state messe in moto proprio in questi giorni, nella zona di Desio con l'avvio di alcuni scavi. 

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