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Venerdì, 19 Aprile 2024
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La Regione riconosce il carattere sperimentale del borgo per malati di Alzheimer di Monza

Si tratta di una struttura dove vengono curate persone affette da Alzheimer e demenza senile

È un progetto sperimentale il Paese ritrovato di Monza: un vero e proprio villaggio per persone affette da Alzheimer e demenza senile realizzato dalla cooperativa Meridiana. E per questo Regione Lombardia ha deciso di aumentare il suo contributo per ogni residente portandolo a 29 euro al giorno. Lo ha annunciato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana che nella giornata di lunedì 11 febbraio ha visitato la struttura accompagnato dal suo vice, Fabrizio Sala, da Dario Allevi Sindaco di Monza, da Luigi Cajazzo direttore generale welfare Lombardia e Silvano Casazza direttore generale Ats Brianza.

Diminuisce la retta giornaliera

"Un importante riconoscimento – dichiara Roberto Mauri - che giunge in poco meno di un anno dall’inaugurazione del Villaggio. Siamo grati a Regione Lombardia che ha accolto il progetto Il Paese Ritrovato nell’ambito dei servizi sperimentali della rete sanitaria lombarda. Una decisione di grande importanza per il futuro della lotta contro l’Alzheimer e che beneficerà residente e famiglie". La retta, infatti, si riduce a 93,00 euro giornaliere. Prima di questo provvedimento le famiglie pagavano 98 euro, ma i costi per persona sono di 120,00 euro giornalieri. La differenza è stata, sin ora, a carico della cooperativa. Un bel risultato che solleva i bilanci familiari e anche quello di Meridiana.

"Il Paese ritrovato", taglio del nastro per il primo villaggio per persone affette da alzheimer

I primi risultati del Borgo dopo un anno di attività

Lo staff del Paese ritrovato ha presentato i primi dati (sintetici e provvisori), riguardo agli effetti del progetto sui residenti del borgo. Sono dati parziali. Per poter disporre di un quadro completo ed esaustivo, si dovrà attendere ancora un po’ di tempo. Infatti, la sperimentazione prevede un monitoraggio di almeno due anni.

"Possiamo affermare - aggiunge Mauri – che il bilancio è estremamente positivo. Il villaggio rappresenta un modello di cura in cui la persona è al centro del modello, ne rispetta la storia, ne riconosce le capacità residue, ne considera le emozioni, ne valorizza le relazioni. Un modello di cura che coinvolge i familiari e li considera risorsa fondamentale nella gestione della quotidianità".

Diminuiscono le problematiche comportamentali e l’uso dei farmaci

"I residenti mostrano un incremento del tempo attivo sia delle attività motorie sia di quelle relative al bricolage, (pittura, laboratorio allenamente, tessitura) — spiega la geriatra Mariella Zanetti — . E’ migliorato anche il tono dell’umore e la socializzazione. Ridotte di molto le problematiche comportamentali e l’uso dei farmaci. Benefici anche per i care giver che vedono ridursi il carico della situazione familiare. In somma i primi mesi di attività del borgo confermano l’efficacia del progetto. Occorrerà, però, la fine della sperimentazione, (due anni )per poter indicare con maggior dettaglio e precisione l’impatto scientifico del modello di cura del Paese Ritrovato.” Anche il presidente Attilio Fontana, oggi in visita al Paese Ritrovato, conferma la “bellezza del progetto e lo stupore nel vedere i residenti del Villaggio sereni e accoglienti.”

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