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Martedì, 30 Aprile 2024
Operazione sicurezza

Contro lo spaccio nelle scuole brianzole arriva il cane antidroga "a noleggio"

L'animale, selezionato attraverso una ricerca effettuata su Internet tra addestratori di cani che effettuano servizi similari, sarà utilizzato dalla polizia provinciale. Ma solo al bisogno.

C'è una novità per quel quel che riguarda la sicurezza nelle scuole brianzole: la polizia provinciale ha infatti preso "a noleggio" un cane antidroga per operazioni di contrasto alla circolazione di sostanze stupefacenti tra i ragazzi che frequentano gli istituti superiori della Brianza.

L'animale in questione è stato selezionato attraverso una ricerca effettuata su Internet tra addestratori di cani che effettuano servizi similari, e sarà utilizzato appunto dalla polizia provinciale per le operazioni anti spaccio nei plessi scolastici brianzoli. Ma solo al bisogno. Nello specifico il 4 zampe arriva da una società di Comerio, nel varesotto, che effettua su richiesta servizi con l’unità cinofila appositamente preparata. Per il servizio sono stati stanziati 1.500 euro, sufficienti a coprire 5 uscite in altrettanti istituti scolastici.

Un'iniziativa volta a sostenere le attività degli agenti e a permettere l'intensificazione delle attività antidroga, e più in generale a garantire più sicurezza nel territorio, ma che pure non ha mancato di provocare polemiche. A parlare dell'operazione come di un mero "spot elettorale" sono stati i consiglieri provinciali Vincenzo Di Paolo e Giorgio Monti del gruppo di centrosinistra Brianza Rete Comune: "Il problema c’è - ha affermato Monti - ma non sono cinque singoli interventi con il cane antidroga a risolverlo. E nemmeno investire la polizia provinciale di questo compito lo è".

"La polizia provinciale - secondo Monti - andrebbe rafforzata nelle sue funzioni proprie, e andrebbero sviluppate maggiori sinergie con le polizie locali e altre forze dell’ordine. In questi anni si sono viste poche iniziative di questo genere, e spesso non si è capita la ratio di alcune scelte, come ad esempio la collaborazione con la polizia locale del comune di Meda".

“Il problema dell’uso di droghe - ha aggiunto Di Paolo - andrebbe affrontato anzitutto cercando di contrastare la domanda, più che l’offerta. Nei confronti dei più giovani, in questo caso dei ragazzi delle scuole superiori, si mettono in campo soltanto azioni repressive, dimenticandosi dell’importanza di attività di educazione e prevenzione". "Ci piacerebbe che la provincia - ha concluso - si facesse promotrice, accanto agli interventi di polizia, di una serie di proposte formative sui pericoli e i danni per la salute derivanti dal consumo di droghe, con gli istituti scolastici stessi e attivando protocolli con altri soggetti che lavorano in questo ambito. C’è un disagio che conduce molti giovani a percorrere questa strada, le istituzioni dovrebbero comprendere e farsi carico di questo disagio, evitando di mostrare soltanto un volto repressivo".

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