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La Monza cementificata del futuro: tutti i cantieri in programma in città

Grande partecipazione alla serata sul futuro edilizio di Monza che si è svolta al centro civico di San Rocco

“Non è questa la Monza che volevamo. Da 12 anni ci battiamo perché Monza non venga cementificata e chiediamo che ci sia il consumo del suolo pari a zero o addirittura negativo. Ci battiamo perché si risponda ai reali bisogni abitativi delle persone. A Monza la popolazione è stabile da 40 anni. Non servono nuove case ma servizi per le persone e per i nuclei familiari esistenti. Serve una Monza più vivibile. Bisogna risolvere i problemi del traffico e della mobilità”. A parlare  è Giorgio Majoli, referente del Coordinamento di comitati e associazioni di Monza che da anni, anche attraverso il Libro Bianco, denunciano le situazioni di consumo di suolo e mancato recupero di aree dismesse.

Un problema che - come è emerso durante la partecipatissima assemblea pubblica che si è svolta nella serata di giovedì 12 ottobre al centro civico di San Rocco – continua anche con l’amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco Paolo Pilotto. Tanti i cantieri previsti in città con la previsione di costruzioni di palazzi (tra cui anche i 2 grattacieli di 14 piani a San Fruttuoso), la caserma dei carabinieri nell'ex ospedale Vecchio, centri commerciali, strade e il mega deposito della metropolitana definito durante la serata come “il baratto” per avere a Monza la metro.

Cemento a Sant'Albino

A Sant’Albino la cementificazione non finisce.L’area della ex Fiera di via Stucchi che attualmente viene utilizzata come parcheggio provvisorio durante le partite casalinghe del Monza verrà destinata ad area commerciale.  Le aree comunali lungo viale Stucchi (circa 40mila mq) verranno alienate come aree edificabili. Così come l’ex area Tpm (di circa 30mila mq) venduta sempre come area edificabile.

Il deposito della metro a San Rocco

Non va meglio a San Rocco dove verranno realizzati i nuovi svincoli della Rho-Monza in previsione delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Cantieri e strade che saranno costruiti proprio a ridosso delle abitazioni (con i residenti di via Gentili che nelle scorse settimane hanno ricevuto le comunicazioni da Serravalle) e poi il grande svincolo e tunnel vicino alle scuole e al campo sportivo. A San Rocco, inoltre, è prevista la realizzazione  del mega deposito della M5 che sorgerà su un’area di circa 180mila mq di aree agricole che i cittadini da tempo chiedono possano essere inseriti nel Parco locale di interesse sovra comunale (PLIS) del Grubia.

I grattacieli a San Fruttuoso 

A San Fruttuoso resta aperta l’annosa vicenda della realizzazione dei grattacieli nell’area vicino al Tiro a segno. Verranno realizzati 2 grattacieli di 14 piani (“alti come la ciminiera dell’ex feltrificio Scotti”, è stato ricordato durante la serata) più un altro edificio di 7 piani. Accanto  - dove attualmente ci sono capannoni dismessi – verrà realizzata (previa bonifica) una palestra per le società rotellisti che.  A San Fruttuoso verrà realizzata anche la tanto attesa e richiesta palestra comunale per soddisfare le esigenze delle società sportive del quartiere altrimenti obbligate per gli allenamenti a emigrare anche fuori città. La palestra non verrà realizzata in via Valosa (“abbiamo salvato una delle poche aree verdi presenti in città”, è stato ribadito) ma in via Iseo nell’ex bocciodromo.

A San Carlo addio all'ospedale Vecchio

Nuove case anche a San Carlo. Mentre l’ospedale Vecchio (con i pochi ambulatori rimasti, il Sert, il punto prelievi e la sede di Arpa) è adesso passato all’Asst Brianza, la parte più esterna e verde – quella nota come Ortaglie – verrà venduta e probabilmente verranno costruite alcune palazzine. Stessa sorta anche per l’ex Buon Pastore: 30mila mq (di cui 15mila di bosco urbano con all’interno anche piante secolari) a pochi passi dal centro. Un’area che nel 2005 le suore avevano venduto a un privato. Un’area sotto la tutela della Sopraintendenza con all’interno anche una chiesa che verrà “trasformata” in area edilizia con 3 condomini. Il parco subirà comunque delle modifiche con lo sradicamento di piante secolari che poi dovranno (secondo il progetto) essere nuovamente posizionate.

L'incognita dell'ex Macello

Anche in zona Regina Pacis i residenti sono preoccupati e per nulla contenti dei progetti edilizi. Una questione annosa che ormai si trascina da tempo quella dell'ex Macello. Un’area che durante la giunta Scanagatti (2012-2017) era destinata a diventare la sede del nuovo polo scolastico innovativo. Lì avrebbero trovato spazio le scuole Citterio e Bellani, e le succursali del liceo Porta. Nel frattempo i progetti sono rimasti solo sulla carta. Gli studenti del Porta si sono trasferiti nella succursale di via Marsala, la scuola Bellani verrà ricostruita sulla sua stessa area del futuro della Citterio ad oggi non se ne parla. Così come del futuro dell’ex Macello dove i residenti temono verranno realizzate nuove palazzine in una zona di Monza già pesantemente colpita dal traffico.

La serata è stata chiusa dagli interventi di Nuccio Nasca del Comitato aria pulita Monza che ha evidenziato il grave problema dell’inquinamento in città e la necessità del comune di intervenire garantendo più mezzi pubblici per permettere lo spostamento senza usare l’auto; e di Matteo Castellani della Foa Boccaccio che ha ricordato l’utilizzo dell’ex area di via Rosmini per anni occupata dal centro sociale per trasformala solo in parte in Casa della Montagna del Cai, ma per la maggior parte adibita a discoteca. “Chiediamo alla giunta Pilotto di cambiare rotta – dicono al’unisono Comitati e associazioni – A quando le linee di indirizzo del Pgt e soprattutto quale Monza vogliamo lasciare alle future generazioni?”.

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