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Eccellenza sanitaria / Carate Brianza

Gli "eroi" con il camice e il mantello: nella clinica brianzola chi è nel dolore non è mai solo

Nel giorno di San Martino si è festeggiata la Giornata Nazionale delle Cure Palliative

Agli Istituti Clinici Zucchi di Carate Brianza il giorno di San Martino è diventato l'occasione per ricordare che non si è mai soli nel dolore.

Sabato 11 novembre, Giornata Nazionale delle cure Palliative, gli spazi dell'ex Villa Ada (sede degli Istituti Clinici Zucchi) sono infatti diventati lo scenario per un pomeriggio di festa che ha visto incontrarsi e stringersi in un abbraccio (non solo ideale) medici infermieri e volontari della clinica caratese, i pazienti ricoverati con i loro cari, e i famigliari degli ex degenti. Un pomeriggio all’insegna della condivisione e della spensieratezza, nel quale ha presenziato anche il vicesindaco Cristina Camesasca, per celebrare l'impegno del personale medico e infermieristico e dei volontari a favore dei malati, che ha avuto inizio con una celebrazione religiosa e che è poi proseguito con l’intrattenimento dei volontari dell’associazione Ductur Claun di Milano e un goloso buffet.

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Al centro del momento di festa, appunto la figura di San Martino, il cui gesto raccontato dalla tradizione richiama proprio quello che ogni giorno gli "eroi" col camice compiono nei confronti di chi è ricoverato:"Martino era un giovane soldato dell’esercito romano che decise di tagliare a metà il suo mantello, in latino pallium, per offrirlo come ristoro a un mendicante infreddolito e ammalato che chiedeva aiuto - spiegano gli organizzatori - Non tutti lo sanno ma il termine cure palliative deriva proprio da pallium. Il mantello di Martino, simbolicamente, diviene dunque quello che avvolge la persona sofferente per alleviare il suo dolore e simboleggia la protezione. Per questo San Martino è considerato oggi il patrono delle cure palliative".

Non è un caso, dunque, il dono realizzato e consegnato ai degenti dell'hospice dai volontari della Lilt di Carate Brianza, ospiti alla festa: delle coperte fatte a mano, a simboleggiare il mantello di San Martino.

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Curare quando non si può guarire

"Le cure palliative, quindi, come un manto protettivo che offre sollievo, si rivolgono ai pazienti affetti da una malattia, non necessariamente oncologica, che non rispondono più a trattamenti specifici - chiariscono ancora dalla clinica - Non intervengono direttamente sulla malattia ma sui sintomi che essa provoca. Il loro scopo è quello di preservare la miglior qualità della vita fino all’ultimo respiro, sostenendo fisicamente e psicologicamente il paziente e la sua famiglia".

Oltre 600 pazienti assistiti nel 2023

L’Unità Operativa di Cure Palliative del presidio di Carate Brianza degli Istituti Clinici Zucchi opera nella struttura all’interno dell’ex Villa Ada, che ospita l'hospice con 13 stanze, in grado di ospitare i pazienti e i loro congiunti in un ambiente accogliente e intimo che consenta appunto ai parenti l’assistenza del proprio familiare giorno e notte. Nel 2023 i pazienti ricoverati sono stati 219 mentre quelli assistiti a domicilio sono stati oltre 400. Ai pazienti a domicilio (nei distretti di Monza, Desio, Seregno, Vimercate e Carate Brianza) vengono messi a disposizione medici, infermieri, fisioterapisti, l'assistente sociale e uno psicologo. Non sempre, infatti, l’aiuto offerto dai medici, dagli infermieri e dai familiari è sufficiente per supportare la persona nel percorso di adattamento alla malattia. Per questo motivo, un supporto specialistico psicologico può essere decisivo, favorendo il miglior adattamento possibile alla malattia e al percorso di cura.

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