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Domenica, 28 Aprile 2024
Pedemontana

Che cosa succederà quando camion e ruspe arriveranno per costruire la grande autostrada

La data di inizio dei lavori non si sa ancora. La certezza è che le Tratte B2 e C di Pedemontana dovranno essere pronte entro il 2026

La data di inizio del cantiere di Pedemontana non è stata ancora annunciata. L'unica certezza è che nei primi mesi del 2024 partiranno i cantieri per la realizzazione delle Tratte B2 e C e i comitati - come già annunciato da tempo - sono fortemente contrari alla realizzazione di questa maxi autostrada che impatterà sul territorio. 

"Cercheremo di limitare i problemi"

Ma che cosa succederà esattamente quanto le ruspe inzieranno a scavare e gli operai a lavorare (visto che la macchina degli espropri è già partita)? A spiegarlo è Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild che venerdì 15 dicembre, in occasione della conferenza stampa organizzata a Meda in Villa Antona Traversi durante la quale è stata presentata il progetto di realizzazione dell'opera, è intervenuto proprio su questo punto. "Quando si realizzano opere così importanti è normale che si creano problemi - ha spiegato l'ad dell'azienda lombarda che opera in 52 Paesi nel mondo, con 20mila dipendenti in Italia e che nei prossimi 3 anni ha annunciato l'assunzione di 10mila lavoratori -. Le infrastrutture disegnano il Paese che saremo. Quando inizieremo il cantiere di Pedemontana ci sarà un continuo ascolto del territorio, delle esigenze che via via emergeranno e che malgrado tutte le attenzioni avute nella fase di progettazione potrebbero emergere. Faremo in modo di alleviare i fastidi, nella certezza che quando Pedemontana sarà pronta potrà essere apprezzata da tutti". 

Il cronoprogramma

 Le  Tratte B2 e C saranno completate entro il 2026 e prevedono un investimento complessivo di circa 1,26  miliardi di euro. “Dobbiamo ripensare il sistema delle infrastrutture immaginando le esigenze di domani del nostro Paese - ha dichiarato Salini -. Dobbiamo progettare e costruire le infrastrutture che serviranno nei prossimi 30 anni.  Solo così il nostro Paese e la nostra industria potranno essere davvero competitivi. Serve pianificazione e  progettazione sulla base degli obiettivi che ogni paese vuole perseguire. L’innovazione dei sistemi di trasporto  urbani ed extra-urbani guida un nuovo modo di concepire e progettare le infrastrutture di trasporto. La  Pedemontana Lombarda rientra in questa tipologia di opere. Tratte come la B2 e C rappresentano un nuovo  modo di vedere le strade del futuro come vere e proprie smart road per smart cities. Pedemontana Lombarda  è un'opera nata pensando ai cittadini, creando una nuova modalità di interazione con i territori e con la  natura, una Green Infrastructure che sarà modello per altre opere. Abbiamo costruito nel mondo 82.500 km  di strade e autostrade. Ogni progetto ha rappresentato un progetto unico con cui abbiamo imparato tutto ciò che di più innovativo abbiamo proposto in questo territorio”. 

Il Coordinamento no Pedemontana non si ferma

Intanto i comitati, le associazioni, i partiti e i cittadini continuano a dire no alla grande autostrada che attraverserà la Brianza, annunciando che la battaglia intrapresa mesi fa e che ha visto coalizzarsi anche politici appartenenti a partiti diversi ma convinti che quest'opera sarà troppo impattante per il territorio e quindi sono contrari alla sua realizzazione. “Se volevano impressionare qualcuno non ci sono riusciti. La nostra battaglia prosegue - ha dichiarato il Coordinamento no Pedemontana a poche ore dalla conferenza stampa di presentazione delle Tratte B2 e C -. In una Villa Antona Traversi trasformata in fortezza, blindata dalle forze dell'ordine fascia oraria mattina di un giorno feriale, con accesso solo ad inviti, e i cui dettagli sono circolati solo la sera prima, si è svolta la presentazione delle nuove tratte di Pedemontana. Un po’ evento mondano, un po’ spot pubblicitario, un po’ rito magico propiziatorio della pioggia (di milioni) è stato un profluvio di sostenibile, smart Road, green, connettività e tutta la sfilza di termini tanto alla moda quanto vuoti, con cui imbellettare un progetto vecchio con un’idea superata di mobilità fondata  sul mezzo privato su gomma e senza alcuna considerazione per il territorio e i cittadini - riferisce il Coordinamento no Pedemontana -. Nessuna considerazione per le gravi conseguenze sul consumo di suolo, sulla qualità dell'ambiente e la salute nelle aree urbanizzate che attraverserà. Naturalmente non una parola sul finanziamento ancora oggi traballante dato che  è ancora da vedere se la Bei confermerà la propria parte (visto che il progetto nella tratta D non è quello presentato a suo tempo alla Bei) per il quale comunque ancora non 'è pervenuto un centesimo”.  Un punto molto delicato sul quale nei giorni scorsi era intervenuto anche Sabato Fusco, direttore di Pedemontana aveva riferito che era normale che la Banca europea degli investimenti non aveva ancora erogato fondi “fino a quando non verrà approvato il progetto esecutivo e poi l’avvio della realizzazione. Peraltro in merito proprio al progetto della Tratta D Breve ricordo che la Bei è stata e viene tenuta costantemente aggiornata in merito a tutti i nostri passi e azioni. La banca chiede la certezza che gli investimenti siano sostenibili. Noi abbiamo sempre informato e aggiornato la Banca Europea degli Investimenti circa le varie modifiche e la Variante della Tratta D Breve è un’operazione di razionalizzazione necessaria per garantire l’equilibrio al piano finanziario”

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