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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Oltre 4mila contagi e 59 casi positivi a Monza e Brianza: gli aggiornamenti

A Monza i casi di contagio da coronavirus accertati risultano 12. Sul territorio provinciale le persone affette da Covid-19 sono passate da 19 di venerdì a 59 domenica

Oltre quattromila casi di contagio da Covid-19 in Lombardia di cui una sessantina sul territorio di Monza e Brianza. Sono aumentate - addirittura quasi raddoppiate - le persone risultate positive al coronavirus in tre giorni. Dai 2.612 casi di venerdì si è passati ai 3.420 di sabato fino ai 4.189 di domenica. I dati sono stati resi noti da Regione Lombardia con il consueto report giornaliero. 

Sono aumentati anche i decessi che ora ammontano a 267, "tutte persone anziane con un quadro clinico già compromesso". L'87% ha più di 75 anni, l'11% ne ha fra 65 e 74 e il 2% fra 50 e 64 anni. Cresce anche il numero dei pazienti guariti che sono già 550. Ad oggi ci sono 756 persone in isolamento domiciliare, 399 in terapia intensiva 399 e 2217 in ospedale. Regione Lombardia per fronteggiare l'emergenza coronavirus ha processato oltre 18mila tamponi.

Coronavirus, i numeri a Monza e in Lombardia

A Monza i casi di contagio da coronavirus accertati risultano 12. A riferirlo è stato il sindaco del capoluogo brianzolo Dario Allevi domenica nel tardo pomeriggio, in una nota con cui sono state comunicate le nuove misure restrittive in città in vigore da lunedì 9 marzo. Tre i decessi registrati di persone residenti in provincia. Sull'intero territorio provinciale i contagi risultano 59. Di seguito i numeri, provincia per provincia relatiivi agli ultimi quattro giorni giorni.

BG   997/761/623/537

BS   501/413/182/155

CO   27/23/11/11

CR   665/562/452/406

LC   53/35/11/8

LO   853/811/739/658

MB   59/61/20/19

MI   406/361 (di cui 171 a Milano città)

MN   56/46/32/26

PV   243/221/180/151

SO   6/6/4/4

VA   32/27/23/17

e 291 in corso di verifica

Gli ospedali per le altre emergenze

"Abbiamo individuato 18 ospedali HUB che si occuperanno dei grandi traumi, delle urgenze neurochirurgiche, neurologiche stroke e cardiovascolari. L’obiettivo è quello di creare maggiore disponibilità negli altri ospedali per pazienti affetti da Covid-19". Lo ha affermato nelle scorse ore l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, illustrando una delibera approvata dalla Giunta straordinaria che si è riunita domenica.

“Sugli ospedali Hub - spiega  Gallera - si concentra l’attività di erogazione delle prestazioni relative alle reti tempo dipendenti (es. infarto, ictus..) e alle patologie le cui cure non possono essere procrastinate. Questi presidi dovranno garantire l’accettazione continua nelle 24 ore di tutti i pazienti che si presentano, potendo anche contare su più equipe disponibili di cui almeno una in guardia attiva, con un percorso separato e indipendente per pazienti affetti da Covid-19 rispetto agli altri pazienti e svolgere la propria attività attraverso la collaborazione di equipe provenienti e messe a disposizione da altri erogatori pubblici e privati accreditati e a contratto”.

In questa situazione di emergenza è stata configurata una riorganizzazione tenendo presente la distribuzione geografica nell’ambito di un sistema fortemente integrato, in grado di agire secondo protocolli condivisi. I tre hub identificati sono: Grande Ospedale Metropolitano di Niguarda, Spedali Civili di Brescia e Ospedale di Varese. Rimane riferimento per il trauma maggiore pediatrico il CTS Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

La revisione della rete è in funzione delle risorse che in parte sono sovrapponibili alla rete dei traumi maggiori. Inoltre è stato aggiunto alla rete il IRCCS Besta di Milano poiché si è considerata la specificità di alcune patologie oncologiche che necessitano di una sede privilegiata di riferimento. Tali attività sono quantificabili mediamente in 100-120 a settimana e pertanto potrebbero essere centralizzate su 4 strutture ospedaliere.

I Centri hub identificati sono: Grande Ospedale Metropolitano di Niguarda, Spedali Civili di Brescia e Ospedale di Varese, IRCCS Besta di Milano.

Le malattie cerebrovascolari acute sono una delle principali cause di mortalità, morbilità e disabilità con rilevante impatto sullo stato di salute della popolazione. La revisione della rete ha considerato la struttura sanitaria di prima accoglienza del paziente, il livello della struttura ospedaliera qualificata per trombolisi sistemica e trombectomia meccanica, il criterio di distribuzione territoriale e della disponibilità di posti letto della struttura.

I Centri che sono stati identificati sono: Ospedali Civili di Brescia, IRCCS Humanitas Milano, Ospedale Sant’Anna di Como, Ospedale di Varese, IRCCS San Matteo di Pavia, Ospedale Carlo Poma di Mantova (in collaborazione con equipe di Cremona), Ospedale di Legnano, San Gerardo di Monza, Grande Ospedale Metropolitano di Niguarda e Ospedale di Lecco.

Per i pazienti autopresentati deve essere considerata la possibilità di trattamento di fibrinolisi in sede e successivo trasferimento.

In Regione Lombardia (con i suoi circa 10 milioni di abitanti) il numero di pazienti che risultano dimessi con diagnosi di STEMI (infarto acuto del miocardio) diagnosticati da Pronto Soccorso sono circa 8000/anno.

I Centri ‘HUB’ identificati in questa situazione di emergenza sono: Ospedali Civili di Brescia, Poliambulanza di Brescia, Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Ospedale di Sondrio, Ospedale di Varese, IRCCS San Matteo di Pavia, Carlo Poma di Mantova, Ospedale di Legnano, San Gerardo di Monza, Monzino, Ospedale San Paolo, Ospedale San Raffaele, Ospedale di Lecco.

Esclusivamente per attività di elettrofisiologia d’urgenza rimane attiva anche la struttura dell’IRCCS San Donato.

Per le urgenze cardiochirurgiche vanno individuate le patologie che devono essere trattate in emergenza urgenza, non procrastinabili per un periodo superiore ai due mesi e che possono accogliere e trattare pazienti provenienti da tutte le cardiologie, cardiochirurgie e dal territorio. I Centri hub hanno la possibilità di accogliere equipe chirurgico-anestesiologiche e personale tecnico-infermieristico specializzato. I Centri che sono stati identificati sono: IRCCS Monzino, Poliambulanza di Brescia, Ospedale di Legnano e Ospedale San Raffaele. Rimane riferimento per la cardiochirurgia pediatrica il IRCCS San Donato per pazienti pediatrici

Sospensione attività ambulatori

“Le attività ambulatoriali - sottolinea  Gallera - comprese quelle erogate in regime di libera professione intramuraria, sono sospese a decorrere dal 9 marzo 2020. Fatta eccezione per l’attività in regime di libera professione intramuraria che rimane comunque sospesa, l’attività ambulatoriale istituzionale, incluso il percorso di presa in carico dei pazienti con patologie croniche, potrà essere mantenuta qualora non vi sia necessità di risorse professionali per assistenza ai pazienti ricoverati sia per Covid-19 che per le altre patologie e anche con modalità alternative idonee a tutelare i pazienti più fragili. Viene comunque mantenuta l’attività per prestazioni non differibili (quali ad esempio chemioterapia, radioterapia, dialisi ecc.), prestazioni urgenti con priorità U o B, prestazioni dell’area salute mentale dell’età evolutiva e dell’età adulta e i servizi sulle dipendenze”. Non rientrino nella sospensione delle attività ambulatoriali gli erogatori accreditati e a contratto che erogano esclusivamente attività ambulatoriale, con esclusione delle strutture ambulatoriali facenti parte di un ente gestore unico con attività di degenza; gli erogatori autorizzati e accreditati non a contratto; gli studi privati di medici, odontoiatri e operatori sanitari.

Costoro devono tuttavia acquisire dai propri professionisti la disponibilità a collaborare nel periodo emergenziale, attivando uno specifico flusso informativo che permetta alle ATS di disporre di tale informazione.

Ripartono le vaccinazioni

Visto il protrarsi dell’emergenza legata al Coronavirus e la contestuale esigenza di proteggere i bambini, da mercoledì 11 marzo sono riattivate le sedute per la somministrazione di ciclo di base esavalente e pneumococco e rotavirus (compatibilmente con la possibilità di somministrazione contemporanea delle altre vaccinazioni), la prima MPRV (morbillo, parotite, rosolia e varicella) e Meningococco C, la seconda dose MPRV e dTP (difterite, tetano e pertosse)/ poliomelite.

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