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Coronavirus, 54 nuovi contagi in un giorno: in Brianza si sfiorano i 4mila casi

Il numero dei casi di contagio in provincia è salito a 3.932

E' di 941 nuovi positivi il bilancio dei contagi aggiornati alla giornata di giovedì 16 aprile in Lombardia. A fronte di 10.706 tamponi processati il 15 aprile, i nuovi pazienti Covid accertati non superano le mille unità. 

"Dati confortanti anche se i numeri vanno valutati in più giorni. Abbiamo alcuni dati che possiamo giudicare migliorativi ma abbiamo ancora tanti decessi. Siamo ancora in fase 1, nella fase dell'epidemia e più rispettiamo le regole che abbiamo dato - unica arma per sconfiggere questo virus - riusciremo ad abbassare sempre più il tasso del contagio" ha spiegato il vicepresidente Fabrizio Sala, commentando l'ultimo bollettino relativo all'emergenza sanitaria.

Sono 63.094 i contagi accertati in Lombardia dall'inizio dell'epidemia. Diminuiscono invece i ricoveri in Terapia Intensiva, con -42 pazienti rispetto alla giornata di mercoledì. In calo anche i ricoveri, meno 687. Crescono invece i pazienti dimessi dagli ospedali, con un incremento di 1.439 in un giorno. Sono 231 invece le persone decedute nelle ultime ventiquattro ore. 

"La fase 2 dipende da quanto noi saremo capaci di rispettare queste regole e abbassare il tasso dell'epidemia" ha aggiunto Sala. E poi l'assessore ha ribadito l'appello per chiedere ai cittadini lombardi di scaricare l'app AllertaLom, fondamentale "per pianificare la Fase 2".

Il contagio a Monza e Brianza 

Il numero dei contagi nella provincia di Monza e Brianza è salito a 3.932 casi, con un incremento di 54 nuovi positivi. Un dato stabile se confrontato con quello di mercoledì, giornata in cui si erano registrati 57 nuovi casi di Covid-19 sul territorio. Di seguito i dati relativi alle altre province lombarde: Como 2.233, Varese 1.953, Milano 14.952, Milano città 6.160 (+102), Lodi 2.626, Pavia 3.390, Sondrio 864, Lecco 1.986, Bergamo 10.518, Brescia 11.355, Mantova 2.691, Cremona 5.273. 

La Lombardia pronta a ripartire dal 4 maggio

Dal 4 maggio Regione Lombardia chiederà al Governo di dare il via libera alle attività produttive e si sta lavorando per guardare al futuro e progettare quella che lo stesso governatore lombardo Attilio Fontana ha definito la "via lombarda alla libertà". Quattro precetti fondamentali guideranno la ripartenza: le regole delle quattro D.

Distanza, Dispositivi di protezione, Digitalizzazione e Diagnosi. Questi i quattro pilastri su cui - come reso noto da un comunicato della Regione - si baserà la ripartenza lombarda. Per contenere la diffusione del virus sarà necessario mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro dalle altre persone, obbligatorio anche l'utilizzo delle mascherine per tutti. Con la Digitalizzazione si punta ad annullare le distanze anche in assenza prevedendo lo smartworking per le attività che possono adottarlo. E infine la Diagnosi: "dal 21 aprile inizieranno i test sierologici grazie agli studi in collaborazione con il San Matteo di Pavia". Al vaglio della regione anche un piano di aperture scaglionate secondo orari differenti e anche nell'arco di tutta la settimana di uffici, aziende e poi università per evitare il sovraffollamento anche sui mezzi pubblici. 

Nuove mascherine in arrivo

Regione Lombardia ha avviato la distribuzione attraverso i volontari di protezione civile alle province lombarde di altri tre milioni e 600mila dispositivi di protezione: per l'area di Monza e Brianza è stato annunciato l'arrivo di altre 270mila mascherine che verranno distribuite gratuitamente ai cittadini che ne hanno necessità attraverso i comuni.

Sul tema mascherine nella tarda serata di mercoledì è intervenuto anche il sindaco di Monza Dario Allevi che ha annunciato che è al vaglio dell'amministrazione l'ipotesi di una possibile distribuzione a tutte le famiglie monzesi di dispositivi protettivi. "Se tutto andrà come ci hanno preannunciato nuovi importanti arrivi di mascherine ci consentiranno di pensare ad una distribuzione a tutti i nuclei familiari di Monza, se riusciamo casa per casa: sto attendendo le ultime conferme che arriveranno venerdì".

Un bonus per gli "eroi in corsia"

80 milioni per il personale sanitario della Regione Lombardia, in aggiunta ai fondi messi a disposizione dal governo. Questa la cifra messa a disposizione dalla giunta Fontana per riconoscere un bonus economico agli 'eroi in corsia'. Per farlo - spiega una nota della Regione - ci sono due strade. La prima: ottenere il via libera del governo nel Decreto Cura Italia. La seconda: Regione Lombardia è pronta ad approvare una norma ad hoc, che però rischierebbe di far lievitare i tempi.

"Al governo, senza polemica, chiediamo chiarezza e risposte rapide. Possiamo dare un bonus economico al nostro personale sanitario? Dato che vorremmo farlo velocemente, attendiamo fiduciosi. Siamo certi che, su un tema del genere, non ci saranno divisioni" dice il presidente Fontana.

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