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Coronavirus, 58 nuovi casi di contagio in un giorno a Monza e Brianza

Gli aggiornamenti di mercoledì 8 aprile. I numeri

In Lombardia il numero dei contagi totali è salito a 53.414  con 1.089 nuovi positivi nelle ultime ventiquattro ore a fronte di oltre 8mila nuovi tamponi processati in un giorno. Questi i dati emersi dall'ultimo bollettino diffuso da Regione Lombardia nel pomeriggio di mercoledì. Continua a diminuire il numero dei ricoveri con -114. Negativo anche il dato relativo alle Terapie Intensive con -48 ricoveri nei reparti intensivi per un totale di 1.257. Sono invece 15.147 i guariti e dimessi  con un incremento di 649 pazienti. Cresce - ma sempre in maniera più contenuta rispetto alle scorse settimane - il numero dei decessi che in un giorno è arrivato a contare 238 vittime, sono invece 9.722 il numero dei decessi dall'inizio dell'emergenza. 

"Il traguardo è vicino" ha annunciato l'assessore Gallera - "vedremo se il 13 aprile o se servirà ancora una settimana di sacrifici".

I contagi a Monza e Brianza e nelle province

Nella provincia di Monza e Brianza il numero dei nuovi contagi è di 58 persone per un totale di 3.264 casi di contagio dall'inizio dell'emergenza sanitaria. "Un dato che si è attestato" ha spiegato l'assessore Gallera commentando i dati della Brianza e delle altre province lombarde. Nella giornata di martedì l'incremento di casi era stato pari a 48. 

Questi i numeri nelle altre città: Bergamo 9.931, Brescia 9.909, Como 1.542 cremona 4.422, Monza e Brianza 3.264 (58), Lecco 1.755, Lodi 2.347, Mantova 2.2.16, Pavia Sondrio 636, Varese 1.342. 

Virus, Gallera: "In Lombardia è esplosa una bomba atomica"

"In regione Lombardia è scoppiata una bomba atomica: questo virus ha girato indisturbato per almeno 20 giorni prima di essere individuato. Nelle altre regioni questo non è avvenuto" ha specificato l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera facendo un confronto con la situazione del contagio in Veneto ed Emilia Romagna. Qualsiasi tipo di paragone tra quello che è successo qui e in altre regioni non è possibile". 

"Per venti giorni le persone di Codogno si sono mosse e il virus si è sviluppato in maniera diffusa e poi è esploso tutto. Noi abbiamo vissuto per 21 giorni un'onda d'urto che è stata tremenda e da cui sono state risparmiate le altre regioni che hanno potuto identificare e gestire i pochi positivi". 

Mascherine gratis a Monza: dove e quando trovarle

A Monza Regione Lombardia ha fatto arrivare 33.900 mascherine. A Monza l’Amministrazione Comunale ha deciso il piano di distribuzione di questi dispositivi di protezione, dedicando un’attenzione particolare alle categorie di persone più fragili. Seimila mascherine saranno distribuite dai Servizi Sociali alle famiglie che otterranno il «Buono spesa», offrendo in questo modo un «kit» formato da un contributo economico e un presidio di protezione. A ognuna di loro saranno consegnate in media due mascherine. Si stima che le famiglie che potranno avere i «Buoni spesa» saranno circa 2.700/2.800. Duemila saranno consegnate alle RSA e ai medici di medicina generale e, infine, 900 saranno destinate alle famiglie indigenti (circa 400) a cui i Servizi Sociali, attraverso i volontari dell’associazione «Pane e Rose», consegnano la spesa gratuita grazie alle donazioni delle diverse catene della grande distribuzione.

Saranno, invece, 25 mila le mascherine destinate alla cittadinanza. Da venerdì 10 aprile i monzesi potranno ritirarle (una a testa) presso quei negozi di vicinato e quelle medie e grandi strutture di vendita che avranno aderito alla rete dei «Buoni spesa». L’elenco completo di questi esercizi commerciali sarà disponibile sul sito del Comune di Monza da giovedì pomeriggio.

La "patente d'immunità"

Di pari passo con l'analisi dei dati, va avanti anche il lavoro di ricercatori e scienziati per cercare di dare una risposta rapida all'emergenza. Una nuova arma, come annunciato martedì sera dal governatore Attilio Fontana, è arrivata dal San Matteo di Pavia, dove è stato sviluppato un "test sierologico capace di dare una sorta di 'patente di immunità' dal virus".

"Regione Lombardia - le parole del presidente - ha fatto una scelta di prudenza, senza fughe in avanti, per la ricerca di test sierologici affidabili. Oggi, uno di questi è stato individuato al Policlinico San Matteo di Pavia. Si tratta di un test che attraverso un prelievo di sangue, verificherà chi ha sviluppato gli anticorpi al Covid-19. Entro due settimane è attesa la certificazione CE, poi si potrà partire con i test sulla popolazione".

A cosa serve il test sierologico

A chiarire il futuro utilizzo del test è stato lo stesso governatore. "Il test - ha proseguito il governatore - serve a rilevare che una persona che ha contratto il virus, considerata guarita perché negativa a due tamponi a distanza di qualche giorno, ha sviluppato quegli anticorpi che gli consentiranno di non ammalarsi di nuovo". 

"Quindi - ha chiarito Fontana - da una parte ci sarà chi riceverà una 'patente di immunità', dall'altra parte, chi non risulterà immune, dovrà continuare a mantenere le precauzioni attualmente adottate per tuti". Quindi è verosimile che chi riceverà la "patente di immunità" potrà tornare prima a una vita "normale". 

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