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Coronavirus, scendono i ricoveri in terapia intensiva e 39 nuovi casi in Brianza

Il totale dei contagi sul territorio di Monza e Brianza è ora salito a 4.516

Sono 39 i nuovi casi di contagio registrati nella giornata di lunedì 27 aprile a Monza e Brianza. In tutta la Lombardia invece l'incremento giornaliero di nuovi positivi è stato di 590 persone, uno dei dati più bassi dall'inizio dell'emergenza che però va letto in rapporto al numero di tamponi processati nella giornata di domenica, poco più di 5mila. Questo l'ultimo bollettino aggiornato fornito da Regione Lombardia in merito all'evoluzione dell'emergenza Covid. 

"Passiamo da una fase in cui il virus ci ha steso e ci siamo dovuti difendere a una fase di reazione, di controffensiva. Dobbiamo riuscire a reagire, a lavorare e a far sì che le persone che oggi fanno fatica possano arrivare in tranquillità alla fine del mese. La Lombardia rappresenta quasi un quarto all'economia ed è importante che riparta ma che riparta in sicurezza" ha spiegato Fabrizio Sala introducendo il lavoro della riunione del Patto per lo Sviluppo.

Sono 26 in meno rispetto a domenica le persone ricoverate nei reparti di Terapia Intensiva degli ospedali lombardi mentre sono scesi di mille unità i pazienti ricoverati nei reparti delle strutture. Cresce anche il numero dei dimessi e dei guariti, circa mille e cinquecento in ventiquattro ore. Sono stati invece 124 i decessi registrati nell'ultima giornata.

"Il 4 maggio non torneremo alla normalità ma a una vita diversa: tanto più saremo capaci di proteggere gli altri e noi stessi tanto prima ci risolleveremo" ha concluso Sala.

Contagi a Monza e Brianza

Nella provincia di Monza e Brianza i nuovi pazienti Covid sono 39. Il totale dei contagi sul territorio MB è ora salito a 4.516 unità. Nell'immagine il dettaglio con i nuovi casi nelle province lombarde.

27 aprile monza-2

Ritorno a lavoro e figli

"Riteniamo che le attuali misure poste in essere non sono sufficienti a rispondere a questo problema" ha spiegato il vicepresidente Sala. "Segnaliamo che ci sono casi di genitori che dovranno andare a lavorare e occorre uno strumento che intervenga" ha spiegato ribandendo che "bisogna studiare un sistema in cui i bambini vengano accuditi". "Mi auguro che insieme (al governo, Ndr) riusciamo a trovare una soluzione" ha concluso Sala.

Fase 2, cosa cambia

Una "Fase 2" che è in realtà un allentamento graduale del lockdown, come annunciato dal premier Giuseppe Conte domenica sera. Il capo del governo ha spiegato agli italiani come l'esecutivo intende conciliare la graduale ripartenza delle attività economiche con il contenimento dell'epidemia di coronavirus. La curva dei contagi e la capacità delle strutture sanitarie di accogliere nuovi pazienti saranno costantemente monitorate: se dovessero salire i contagi, governo e regioni prenderanno nuovi provvedimenti di contenimento e chiusura. Non sarà, dunque, un "liberi tutti".

Dal 4 maggio sì agli incontri con i familiari più stretti (con la mascherina), alla ripresa delle attività sportive anche lontano da casa purché a distanza dagli altri e alle cerimonie funebri, ma soltanto alla presenza dei familiari più stretti. Saranno ancora vietati gli spostamenti da regione a regione, anche se sarà "consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza". Conte ha poi confermato che la scuola riaprirà a settembre, e che si stanno studiando le modalità per consentire ai maturandi di sostenere l'esame orale di presenza, in condizioni di sicurezza. Sono questi alcuni dei punti del nuovo Dpcm con le nuove misure per la graduale uscita dal lockdown annunciato domenica 26 aprile dal premier Conte. Il nuovo decreto firmato dal presidente del Consiglio sarà in vigore dal 4 maggio, fino al 17 dello stesso mese. Dal 4 maggio i ristoranti potranno riaprire per preparazioni da asporto, da consumare però in casa o negli uffici. Via libera dal 18 maggio al commercio al dettaglio e ai musei, luoghi culturali e mostre. Dal 1 giugno riapriranno bar e ristoranti, centri estetici e parrucchieri, considerati luoghi ad alto rischio di contagio, vista la prossimità tra le persone. 

Test sierologici al via anche a Monza

Test sierologici al via anche a Monza e Brianza. Da mercoledì 29 aprile partiranno i primi test per la ricerca di anticorpi anti SARS-COV2 (anti S1-S2) nel territorio dell’Agenzia di Tutela della Salute della Brianza. Il test verrà eseguito tramite un prelievo di sangue con il quale sarà possibile verificare se la persona abbia sviluppato anticorpi al Coronavirus.

E’ importante ricordare che il test da solo non costituisce uno strumento diagnostico attendibile: l'eventuale positività al test, che indica la presenza di anticorpi, deve essere seguita dall'effettuazione del tampone laringofaringeo, ad oggi unico strumento diagnostico certo. Sarà ATS a contattare gli utenti per effettuare il test e a comunicare il giorno, ora e luogo dove verrà fatto il prelievo, alle sole categorie individuate. Nessun incaricato si presenterà a casa dei cittadini per effettuare il test.

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