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Coronavirus: militari in strada, sindaci e Fontana chiedono altri divieti e chiusure

Fontana e i sindaci scrivono al premier chiedendo il "pugno duro". Altra stretta in arrivo

Lombardia sempre più in guerra con il Coronavirus e sempre più vicina a un'ulteriore serrata - ancora più dura - dopo la costante crescita di morti e contagi, soprattutto a Milano, che preoccupa. 

L'ultimo aggiornamento ufficiale è arrivato alle 13.40 di venerdì 20 marzo dal governatore di regione Lombardia, Attilio Fontana, con il consueto punto stampa, che è stato aperto da "un momento di ricordo e vicinanza alle vittime e ai parenti delle vittime che stanno vivendo questa tragedia".

"I numeri non stanno andando bene, né come numero legato alle infezioni, né come numero di persone decedute - ha subito sottolineato il presidente del Pirellone -. Abbiamo avuto un incontro coi sindaci, durante il quale abbiamo deciso di predisporre un elenco delle richieste, compatibili con le nostre possibilità, quindi con le nostre competenze, che avanzeremo al presidente del consiglio". 

114 Militari e "pugno duro"

"Ieri ho già fatto una serie di richieste. Una, quella legata all'uso dell'Esercito, è stata accolta in una maniera limitativa per ora, perché si parla di 114 militari - ha preannunciato il governatore -. Penso si debba aggiungere uno zero per iniziare a discutere seriamente del problema, ma mi sembra che sia positivo che la richiesta sia stata accolta dal governo e sono assolutamente convinto che ne arriveranno altri". 

I militari saranno impegnati per i controlli sulle uscite e sul rispetto del decreto "io resto a casa". Non solo Esercito a pattugliare le strade, però. Perché Fontana e i sindaci vogliono il "pugno duro" e sono pronti a chiederlo ufficialmente. 

Fontana e i sindaci scrivono al governo

"In questo documento da parte mia, poi ascolterò gli eventuali contributi dei sindaci, saranno inserite: limitazione all'attività fisica, limitazione di tutte le attività in uffici e studi professionali, chiusura dei cantieri, limitazione ulteriore delle attività commerciali e valutazioni delle filiere delle attività produttive che possono ritenersi estranee e non coinvolte con le filiere essenziali per l'attività della regione e del Paese", ha chiarito il governatore.

"Verranno mandate come richieste al governo e se dovessero essere disattese - ha evidenzato il presidente lombardo - emaneremo un provvedimento per limitare queste attività che riteniamo incompatibili. Questo perché purtroppo - ha ribadito in conclusione Fontana - i numeri non stanno andando verso un cambio di tendenza, ma stanno ancora e, purtroppo in maniera importante, aumentando".

Foto - Fontana in conferenza stampa

Fontana 2-2-2

Altra stretta sui negozi e uffici

Già giovedì sera il presidente di regione aveva fatto sapere di aver sentito telefonicamente il premier Giuseppe Conte per far approvare misure più rigide per cercare di contenere l'emergenza. Il governatore - aveva annunciato lui stesso con un post su Facebook - aveva richiesto "misure stringenti, dopo aver fatto presente la situazione sempre più grave che sta vivendo la Lombardia".

Queste le proposte del presidente di regione a Conte, poi ribadite venerdì mattina in conferenza: "Utilizzo dell’Esercito come presidio, insieme alle Forze dell’Ordine, per garantire il ferreo rispetto delle regole vigenti, partendo dalle ‘corsette’ e dalle passeggiate in libertà", "chiusura degli studi professionali e degli uffici pubblici, salvo per le attività indifferibili", "fermo dei cantieri" e "uteriore limitazione delle attività commerciali", con i supermercati e i negozi aperti che potrebbero seguire orari diversi.

"Spero - aveva concluso il governatore - in aggiornamenti nelle prossime ore per capire se e in quale direzione il Governo vorrà muoversi".

Coronavirus, i numeri di contagi e morti in regione

Quella di giovedì, infatti, è stata l'ennesima giornata difficile per la regione, segnata dalla continua crescita dei numeri di contagi e morti

In Lombardia il totale dei positivi è pari a 19.884, con un incremento mostruoso di 2.171 in 24 ore. Quasi 7.400 persone sono ricoverate negli ospedali e 1.006 di queste si trovano nei reparti di terapia intensiva, che fanno segnare la presenza di 82 pazienti in più.

I morti invece sono arrivati a quota 2.168, 209 in più rispetto a mercoledì, stando ai dati forniti nel pomeriggio di giovedì dall'assessore al Welfare lombardo, Giulio Gallera, durante una conferenza stampa a Palazzo Lombardia.

"In molti ospedali non ci sono più letti"

"Sono passate quasi due settimane e pensavamo che fosse sufficiente, invece il traguardo è qualche chilometro più in là. Dobbiamo stringere i denti ma ce la faremo - ha detto Gallera interpretando i numeri -. È necessario che tutti abbiano un atteggiamento responsabile, vediamo i risultati di domenica. State lontani anche dal vostro coniuge, anche dai vostri familiari".

"Siamo arrivati al punto in cui in molti presidi non c'è quasi più un letto disponibile - ha confessato l'assessore regionale - non c'è più un luogo dove ricoverare qualcuno che arriva al pronto soccorso in attesa di trovare un letto in Lombardia".

Quasi 500 casi a Monza e Brianza

Intanto continua l'avanzata del coronavirus a Monza e in Brianza: tra città e provincia i casi sono cresciuti di 94 unità nelle ultime 24 ore arrivando a sfiorare quasi quota 500 (495 per l'esattezza). In Lombardia il totale dei positivi è pari a 19.884, con un incremento mostruoso di 2.171 in 24 ore. Quasi 7.400 persone sono ricoverate negli ospedali e 1.006 di queste si trovano nei reparti di terapia intensiva, che fanno segnare un più 82 pazienti. I morti invece sono arrivati a quota 2.168, 209 in più rispetto a mercoledì, stando ai dati forniti nel pomeriggio di giovedì dall'assessore al Welfare Lombardo, Giulio Gallera, durante una conferenza stampa a Palazzo Lombardia.

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"Lombardia è come Wuhan due mesi fa"

E proprio la delegazione cinese giunta in Lombardia giovedì mattinata aveva tirato le orecchie ai cittadini, già "minacciati" poche ore prima da Attilio Fontana per convincerli a restare a casa.

"Abbiamo fatto un sopralluogo a Milano, ci sono troppe persone in giro e nessuno indossa la mascherina. È il momento di bloccare il trasporto pubblico e le attività produttive", le parole del vicepresidente della croce rossa cinese, Sun Shuopeng. 

"Quello che sta succedendo in Lombardia è quello che è successo a Wuhan due mesi fa - aveva puntualizzato Sun Shuopeng —. E ne siamo usciti solo dopo un mese di quarantena, di blocco totale. È solo a quel punto che i medici hanno potuto cominciare a trattare i pazienti, così da superare il picco dell'epidemia".

Conte: "Chiusure prorogate oltre il 3 aprile"

Già giovedì mattina, prima ancora delle richieste di Fontana arrivate in serata, il presidente del consiglio Giuseppe Conte aveva lasciato intendere che le misure di contenimento - quelle che hanno trasformato la Lombardia e l'Italia in una zona rossa - andranno avanti anche dopo il 3 aprile, termine - per ora - del decreto.

"I rigidi provvedimenti presi dal governo per contrastare l'emergenza coronavirus, dalla serrata di molte attività commerciali alla chiusura delle scuole, non potranno che essere prorogati alla scadenza", aveva annunciato il premier. Ma presto i provvedimenti potrebbero essere ulteriormente inaspriti. 

Coronavirus, i contagi in regione giorno per giorno 

 – i casi positivi sono 19.884 (+2.171)

17.713/16.220/14.649/13.2729/11.685/9.820/8.725/7.280/5.791/5.469/4.189/3.420/2.612

– i deceduti 2.168 (209)

1.959/1.640/1.420/1.218//966/ 890/744/617/468/333/267/154

– i dimessi e in isolamento domiciliare: 9.332, di cui 3.778 con almeno un passaggio in ospedale (anche solo pronto soccorso)) e

5.554 persone per le quali non si rileva nessun passaggio in ospedale

4.057/4.265/3.867/3.427/2.650/2.044/1.351/1.248/756/722

– in terapia intensiva 1.006 (+82)

924/879/823/767/732/650/605/560/466/440/399/359

– i ricoverati non in terapia intensiva: 7.387 (+102)

7.285 (+332)/6.953/6.171/5.550/4.898/4.435/4.247/3.852/3319/2.802/2.217/1.661 

– i tamponi effettuati: 52.244

48.983/ 46.449/43.565/40.369/37.138/32.700/29.534/25.629/21.479/20.135/18.534/15.778

Coronavirus, i numeri di Milano giorno per giorno

Questo invece l'andamento dei contagi provincia per provincia: 

BG: 4.645 (+340)

4.305/3.993/3.760/3.416/2.864/2.368/2.136/1.815/1.472/1.245/997/761/623/537

BS: 4.247 (+463)

3.784/3.300/2.918/2.473/2.122/1.784/1.598/1.351/790/739/501/413/182/155

CO: 338 (+52)

286/256/220/184/154/118/98/77/46/40/27/23/11/11

CR: 2.286 (+119)

2.167/2.073/1.881/1.792/1.565/1.344/1.302/1.061/957/916/665/562/452/406

LC: 530 (+64)

466/440386/344/287/237/199/113/89/66/53/35/11/8

LO: 1.528 (+83)

1.445/1.418/1.362/1320/1.276/1.133/1.123/1.035/963/928/853/811/739/658

MB: 495 (+94)

401/376/346/339/224/143/130/85/65/64/59/61/20/19

MI: 3.278 (+634) di cui 1378 a Milano citta’ (+287)

2.644/2.326/1.983/1.750/1.551/1.307/1.146/925/592/506/406/361

MN: 636 (+122)

514/ 465/382/327/261/187/169/137/119/102/56/46/32/26

PV: 1.011 (+33)

978/ 884/801/722/622/482/468/403/324/296/243/221/180/151

SO: 155 (+80)

75/74/46/45/45/23/23/13/7/7/6/6/4/4

VA: 310 (+45)

265/232/202/184/158/125/98/75/50/44/32/27/23/17

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