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La storia

Domenico, il bidello artista che vuole ridare vita con l'arte alle aree vandalizzate della città

Il progetto (e il sogno) che il collaboratore scolastico ha per quella che considera la sua città

Anche se Solofra resta nel suo cuore, Monza ormai è diventata la sua città dove da 4 anni vive e lavora. Ed è proprio per l’amore che ha verso la città di Teodolinda che ha deciso di restituire (se gli verrà dato il permesso) colore e armonia in alcuni angoli presi di mira dai vandali. Trasformando pensiline e muri degradati in opera d’arte, come già aveva fatto nella cittadina in provincia di Avellino dove è cresciuto.

Questo il grande sogno di Domenico De Rubeis, 36 anni, collaboratore scolastico al liceo Carlo Porta e all’Ipsia Ferrari di Monza che, fin da quando è un bambino, nutre e coltiva la passione per l’arte. Così che nelle scorse settimane Domenico ha lanciato una proposta sui social: recuperare le aree vandalizzate (muri, pensiline degli autobus…) con opere ispirate alla pop art. Un esperimento artistico che Domenico ha già realizzato nella sua città natale conquistando l’approvazione dei cittadini che alle pensiline piene di scritte, tag e adesivi hanno senza dubbio preferito quelle artistiche di Domenico. “Il mio obiettivo è puntare al recupero e alla rivalorizzazione di luoghi o ‘punti’ abbandonati, trascurati o ai quali si dà poca importanza - spiega a MonzaToday -. Mi piacerebbe portare anche a Monza il progetto, che ho già realizzato a Solofra, di installare stampe delle mie opere che rappresentano personaggi famosi, rivisitati in chiave pop. A Solofra, in collaborazione con il Comune e coi privati, sono riuscito a trasformare in un’opera d’arte alcune pensiline che erano state vandalizzate”.

Un sogno che in questi mesi Domenico ha provato a realizzare a Monza, inviando email alle istituzioni e ad alcune associazioni culturali del territorio la sua proposta  e nei prossimi giorno avrà un incontro in Comune. Ha deciso anche  di “farsi conoscere” e di raccontare il suo progetto su alcuni gruppi social di Monza.  “Mi piacerebbe realizzare questa proposta a Monza che, ormai, è diventata la mia città. La città dove vivo, dove lavoro, dove trascorro il tempo libero e dove vorrei anche mostrare la mia arte - prosegue -. Il progetto delle mie stampe pop si potrebbe replicare, non solo negli angoli devastati dai vandali, ma anche in stazione. La stazione di Monza è un  luogo di  passaggio per migliaia di persone: quale migliore accoglienza per chi arriva o è di passaggio in treno, se non quella di ammirare  l’installazione di stampe su pannelli?".

Un amore, quello per l’arte, che Domenico coltiva fin da quando è un bambino. Un percorso scolastico all’Accademia delle Belle Arti di Napoli (“che però non ho completato”, precisa) e poi un’intensa esperienza come volontario in Perù dove è stato insegnante di italiano per i bambini e gli anziani. Ma il primo amore non si dimentica mai e Domenico, ritornato in Italia, ha proseguito nel suo percorso artistico allestendo personali con le sue opere di arte astratta. Fino ad arrivare a quella fase, che ha definito di “pop star” con la realizzazione dei volti di personaggi famosi in versione pop, particolari perché privi degli occhi che vorrebbe portare anche a Monza. Certo, c’è il rischio che quell’opera d’arte possa venire danneggiata dai writers. “Il timore c’è - prosegue -. Così come c’era quando nel mio paese ho allestito una personale di arte astratta. Avevo paura che le persone non fossero pronte. Ma è fondamentale iniziare, e soprattutto iniziare ad educare al bello, al rispetto. Per me Monza prima era solo la città del Gran Premio. Poi qui mi sono trasferito per lavoro e ho scoperto che è una città meravigliosa e carica di storia e mi sono sentito subito a casa”.

Domenico, nel frattempo, culla anche un altro sogno. “Mi piacerebbe raccontare attraverso l’arte il lavoro del collaboratore scolastico. Io amo questo lavoro perché, in un certo senso, siamo educatori. Siamo un punto di riferimento per i ragazzi che spesso proprio a noi si rivolgono anche solo per semplici confidenze. Un lavoro pieno di responsabilità, impegni e grandi soddisfazioni”.

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