rotate-mobile
La novità

A Monza rifiorisce l'erbario del re

Un progetto unico e innovativo quello che è in corso nel grande polmone verde monzese

Un tesoro naturalistico che, certamente, richiamerà tanti curiosi e appassionati. Una nuova “chicca” nel Parco di Monza dove tornerà a fiorire l’Erbario Reale. A realizzarlo due ricercatrici: Sara Borghesan di Cinisello Balsamo e Federica Fasano di Bergamo, borsiste di ricerca dell’Università Bicocca di Milano. Le due studiose raccoglieranno, tra giardini, boschi e prati, campioni di piante nel Parco e nei Giardini Reali del Complesso monumentale della Reggia di Monza. Il tutto con l’obiettivo di ricostruire un vero e proprio erbario reale. Il progetto è coordinato da Enrico Banfi, già direttore del Museo di Storia Naturale di Milano e componente del Comitato Scientifico nominato specificamente per questo progetto.  

Un progetto che  nasce da un bando grazie al quale la Reggia, come ente capofila, si è aggiudicata con i suoi partner, la Rete degli Orti Botanici della Lombardia e la Rete dei Giardini Storici (ReGiS), un co-finanziamento dal Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR), nell’ambito delle Iniziative per la Diffusione della Cultura Scientifica con il progetto SVING “ScienzaViva. Orti botanici e giardini di delizia. Antichi saperi e nuove pratiche per la diffusione della cultura scientifica”.

L’Erbario reale avrà la funzione primaria di documentare in tempi attuali lo stato della biodiversità vegetale del territorio di Monza. Uno studio innovativo visto che sull’argomento non ci sono ricerche. Uno studio importante che diventerà strumento di valutazione naturalistica del patrimonio vegetale, necessaria oggi più che mai a realizzare l’integrazione ottimale fra resilienze spontanee della flora, conduzione agro-forestale del parco e istanze didattiche di conoscenza del territorio, nella direzione della migliore sostenibilità d’uso del suolo.

“I risultati ottenuti dalle due ricercatrici - precisa Giuseppe Distefano, direttore generale del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza - verranno poi messi a confronto con gli erbari ottocenteschi della Villa Reale conservati al Museo di Storia Naturale di Milano, per una comparazione storica attraverso il tempo delle raccolte stesse, grazie anche a un accordo di valorizzazione delle reciproche collezioni sottoscritto con il Comune di Milano e Palazzo Reale.” I campioni di erbario, grazie alle piante raccolte e identificate, saranno conservati negli spazi di una sezione di botanica che verrà realizzata all’interno della Villa Reale di Monza, in modo permanente per la fruizione pubblica, e in copia presso il Museo di Storia Naturale di Milano.

 “Importante la collaborazione tra istituzioni museali per l’ideazione e la realizzazione congiunta di iniziative culturali – aggiunge Domenica Piraina,direttore dell’Area mostre e musei scientifici del comune di Milano - anche in virtù del legame profondo tra la Villa Reale di Monza e il Museo di Storia Naturale di Milano che conserva ricchissime collezioni di botanica e in particolare collezioni storiche”.

Grazie a un accordo di collaborazione con il Dipartimento Scienze dell’Ambiente e della Terra dell’Università Milano Bicocca e il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, i campioni saranno digitalizzati in alta risoluzione. "L’erbario contemporaneo, se comparato con erbari storici, e quindi anche con campioni di oltre due secoli potrà fornire informazioni fondamentali per tracciare i cambiamenti ambientali intercorsi in questo periodo di intenso cambiamento globale – precisa il professor Rodolfo Gentili -. Potrà pertanto informare sugli effetti a lungo termine sulle piante di almeno quattro dei principali fattori di cambiamento: inquinamento, habitat, clima e specie invasive”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

A Monza rifiorisce l'erbario del re

MonzaToday è in caricamento