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Lunedì, 29 Aprile 2024
Le cerimonie

Nella Giornata del Ricordo Monza non dimentica le vittime delle Foibe e gli esuli

La cerimonia questa mattina davanti alla lapide dedicata alle vittime delle Foibe e la commemorazione anche in questura

Monza non dimentica e rende omaggio alle vittime delle Foibe. Ma anche a tutti quegli esuli che, dalla Venezia Giulia e Dalmazia, sono giunti a Monza e, non senza difficoltà, si sono rimboccati le maniche e hanno ricominciato la loro vita. La pioggia non ha scalfito l’emozione che si respirava questa mattina in viale Elvezia, proprio davanti al monumento dedicato alle vittime delle Foibe, dove si è onorata la morte di questi italiani uccisi barbaramente. L’evento ha visto la partecipazione, oltre che delle autorità civili e militari, dei discendenti di quegli uomini e di quelle donne che sono stati infoibati semplicemente perché erano italiani. Toccante e commovente l’intervento di Pietro Cerlienco, figlio di esuli, e presidente dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia che da anni, anche a Monza e in Brianza, è impegnata nel ricordo di quella tragedia, ma soprattutto nella sensibilizzazione e nell’informazione tra i più giovani di una delle pagine più nere della storia del Novecento.

Il discorso del sindaco Paolo Pilotto 

“Il dramma della violenza della storia che spesso si abbatte sugli incolpevoli, sui civili, sugli inermi – ha ricordato il sindaco Paolo Pilotto nel suo discorso -. Lo struggimento dell’esodo, non solo strappo dalla propria terra, nostalgia della casa, dei luoghi e della terra, delle relazioni umane, ma anche concentrato di fraintendimenti, di sbagliate interpretazioni e di confusioni fra il ruolo di esodato e presunte colpe personali o collettive. Il senso della fraternità e della solidarietà, alimentata anche attraverso la consapevolezza della storia, la conoscenza degli errori e delle efferatezze, che possono spingere al risentimento ma anche al suo contrario, aprendo alla capacità di rielaborare il dolore e l’ingiustizia subita trasformandoli in energia, dedizione, volontà di costruzione della comunità”.

La richiesta in consiglio comunale 

Del dramma delle Foibe e degli esuli giunti a Monza se ne è parlato anche durante il consiglio comunale di giovedì 8 febbraio. Il consigliere Marco Riboldi (Pd) ha ricordato le centinaia di esuli che sono stati ospitati nella Villa Reale. “Sugli stipiti delle porte ci sono le scritte, anche se poche, dei cognomi di queste persone – ha ricordato -. Sarebbe doveroso ‘proteggere’ queste scritte e al tempo stesso affiancarle da una scheda che spieghi il perché della loro presenza. Bisogna preservare la memoria di queste persone che nella nostra città hanno intrapreso un importante percorso di riscatto arrivando anche a sedere tra i banchi del consiglio comunale”.

La commemorazione in questura 

Momenti di commozione e di commemorazione anche in questura dove è stato ricordato e onorato l’ex questore di Fiume Giovanni Palatucci che il 10 febbraio 1945 morì nel campo di concentramento nazista di Dachau. Palatucci è stato insignito della medaglia d’oro al merito civile e riconosciuto “Giusto tra le Nazioni” per aver salvato dal genocidio migliaia di ebrei. Alla cerimonia erano presenti, oltre alle autorità civili e militari, anche il cappellano della polizia di Stato don Gianluca Bernardini; l’arciprete del Duomo monsignor Silvano Provasi, dei discendenti degli internati presso i lager, tra cui Emanuele Pozzoli sindaco di Besana in Brianza, in ricordo di suo nonno e Milena Bracesco, figlia di Enrico Bracesco, partigiano deportato a Mauthausen. Alla cerimonia erano presenti anche gli studenti della scuola Anna Frank di Meda, autori di un progetto su Anna Frank realizzato nell’ambito dello studio e delle attività inerenti al Giorno della Memoria.

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