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Ambiente ed ecologia

Oggi è la Giornata del suolo ma viviamo nella provincia dove ne è stato consumato di più

Altro suolo verrà ancora consumato con la realizzazione di Pedemontana

Oggi è la Giornata Mondiale del Suolo ma la Brianza vanta un primato tutt’altro che invidiabile:  è la provincia più cementificata d’Italia. E la situazione potrebbe ulteriormente peggiorare e far conquistare a un comune, quello di Lissone, il primato di comune dove non c’è più un mq  sul quale costruire. Questo se verrà realizzata Pedemontana.

Pedemontana "divorerà" altro terreno

E proprio oggi, in occasione della Giornata in cui si difende il suo per il bene del Pianeta e dei nostri posteri, risulta più che mai attuale la battaglia portata avanti dai comitati, dai gruppi e dai cittadini che da sempre ribadiscono il loro no alla realizzazione di Pedemontana. Un’autostrada che è stata definita dai vertici della società Apl una infrastruttura green, indispensabile e conveniente per chi (automobilisti e camionisti) la attraverseranno. Un’autostrada che taglierà la Brianza, che “eliminerà” circa il 70% del Parco PANE (in merito a questo progetto siamo in attesa di ricevere da Pedemontana informazioni più dettagliate sull’opera) grande polmone verde nel cuore del Vimercatese dove sono attive anche numerose aziende agricole, che vedrà ritornare alla ribalta delle cronache il tema della diossina visto che l’opera in parte attraverserà anche quei terreni di Seveso e Meda che il 10 luglio 1976 sono state colpite dal disastro dell’Icmesa.

Quali terreni "ruberà" questa strada

“Le tratte B2 e C, sono localizzate nella provincia di Monza e Brianza che ha il primato italiano di consumo di suolo pari al 40,72% (dato Ispra sul 2022) - si legge nella nota ufficiale firmata dai gruppi ambientalisti, i comitati e le liste civiche delle tratte B2, C e D -. Distruggerebbero superfici verdi e boscate di pregio inserite anche in parchi”. Con la realizzazione della Tratta C (Desio-Vimercate) secondo le informazioni fornite dai comitati l’impatto ambientale sarà molto importante r verrebbe spezzato il corridoio primario della Rete ecologica regionale (Rer) da Cesano Maderno allo svincolo di Desio e un altro corridoio primario che va da Lesmo a Vimercate. Ma non solo: a Bovisio Masciago e a Desio il raccordo tra B2 e C eliminerebbe boschi con vincolo paesaggistico, aree agricole e terreni liberi anche con boschi residui facenti parte del Parco Sovracomunale GruBria. Addio anche ad aree agricole da Macherio verso Sovico e a Biassono e Lesmo, Pedemontana passerà nel Parco Regionale Valle Lambro compromettendo unità boschive vincolate, interessando anche la fascia di tutela del Lambro.  Opere viabilistiche connesse sono pure attestate in fascia di tutela paesaggistica e dentro il Parco Regionale Valle Lambro, e l’infrastruttura nel suo passaggio tra Lesmo, Arcore e Camparada attraverserà  boschi di pregio, con vincolo paesaggistico, che fanno parte del Plis (Parco locale di interesse sovracomunale) dei Colli Briantei. 

A Lissone un primato poco invidiabile

Tra i comuni che subiranno un maggiore impatto c’è Lissone. “ “Lissone vive già il problema della cementificazione e della mancanza di aree verdi – aveva spiegato Marco Donadel , componente del Comitato No Pedemontana -. Verrebbe intaccata una delle poche aree verdi rimaste. Santa Margherita verrebbe così stretta tra la Statale 36 e Pedemontana, con un grave inquinamento acustico e dell’aria. La viabilità diventerebbe ancora più pericolosa. Diventerebbe difficile anche spostarsi in bicicletta pedalando accanto ai camion che sfrecciano. La frazione verrà tagliata e per andare a Lissone o comunque uscire da Santa Margherita servirebbe l’auto. Un bel problema, soprattutto per gli anziani”. A ciò si unisce anche la paura per gli scavi. “Inutile nascondersi, il problema diossina esiste - aggiunge -. La terra verrà smossa e logicamente la diossina si muove nell’area: non resta ferma come qualcuno ci vuol far credere entro certi limiti. Verrà anche trasportata sui camion che attraverseranno il territorio. Perché dobbiamo rischiare tutto questo per un’autostrada che non serve? Un’autostrada i cui costi di percorrenza, abbiamo già visto, sono elevati e quindi poco appetibile per gli automobilisti”.

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