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Ecco l'hamburger "Terun", sui social scoppiano le polemiche. Il ristorante: "È una goliardata"

Il nuovo hamburger di Pane&Trita è diventato un caso politico: "Inopportuno", "discriminatorio". I titolari, tre ragazzi del Sud: "Vuole esorcizzare anni di umiliazioni e prese per i fondelli"

Sta facendo discutere il "Terun". Di cosa si tratta? Di un semplice panino, lanciato dai titolari della catena brianzola di hamburgerie Pane&Trita, con locali a Muggiò, Cantù e Seregno. Una trovata commerciale, fortemente pubblicizzata sulla pagina Facebook della catena, con tanto di post ad hoc: "Scopri il gusto mediterraneo del TERÜN - si legge - pane ambrato, burger di Black Angus, mozzarella di bufala, crema di pomodorino pugliese, pancetta in asse, melanzane gratinate, maionese all’Nduja. Tagga un amico che ama il Sud e venite a provarlo dal 4 al 16 febbraio!"

La campagna promozione del nuovo panino, che nelle intenzioni dei titolari vuole usare l'arma dell'ironia, ha suscitato in pochi giorni un vespaio di polemiche, scatenando la guerra social tra Nord e Sud Italia. C'è chi ha parlato di inopportunità, ineleganza, discriminazione. Sull'argomento sono intervenuti, oltre a migliaia di utenti con i loro commenti (come sempre, e ovvio che sia, contrastanti fra loro), esponenti politici, personaggi dello spettacolo, giornalisti. Il panino "Terun" è stato oggetto di articoli, servizi televisivi - l'ultimo a "Pomeriggio 5" di Barbara D'Urso - riuscendo sicuramente a far centrare un obiettivo a Pane&Trita: promuovere il nuovo prodotto.

"Marketing inelegante" o "plauso alla creatività"?

Il dibattito politico si è presto acceso, con pareri opposti. Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi in Campania, lo ha definito "marketing inelegante e poco appropriato in un Paese che vive un clima di discriminazione e contrapposizione territoriale". Andrea Monti, consigliere regionale leghista in Lombardia, ha invece addirittura diramato un comunicato stampa in cui ha rivolto un "plauso alla creatività dei titolari", proponendoli per l'assegnazione del prestigioso Premio Rosa Camuna. 

Un siciliano, un calabrese e un napoletano

I titolari, attraverso la pagina Facebook, hanno continuato a usare l'ironia per affrontare le onde della polemica. Venerdì 8 febbraio, a una settimana dal lancio ufficiale, Pane&Trita ha pubblicato una nota in cui riassume quel che si cela dietro l'idea: "Metti un siciliano, un calabrese e un napoletano. Insomma gente della Magna Grecia. Sembra l'inizio di una barzelletta, ma non lo è - hanno scritto - Per sponsorizzare il proprio ristorante (Pane&Trita) i tre imprenditori del Sud decidono di usare un'arma "terribile". A doppio taglio. Un'arma desueta in questi tempi cupi: l'ironia! Così nasce "Il Terun". Un panino che vuole esorcizzare anni di umiliazioni e prese per i fondelli. Forse una pretesa eccessiva per due fette di pane ambrato, seppure farcite con un burger di Black Angus, mozzarella di bufala, crema di pomodorino pugliese, pancetta, melanzane e maionese all’Nduja. Ma il fine (la lotta a tutti i pregiudizi) a volte giustifica il mezzo (il panino). Una sorta di orgoglio meridionale culinario farcito con gustosa ironia".

Sui social network impazza il dibattito e molti si chiedono se sia opportuno chiamare un panino "Terun", dandogli il peso di una goliardata (e di una, pur sempre opinabile, idea di marketing) oppure se sia una trovata offensiva e di pessimo gusto. Mai come in questo caso ad arricchire il dibattito saranno soprattutto... reazioni di pancia.

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