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Il caso

Ilaria Salis resta in cella: negati i domiciliari in Ungheria

Nulla di fatto per l'insegnante di 39 anni di Monza da 13 mesi detenuta nel carcere di Budapest

Ilaria Salis ritorna in carcere. Poco fa il giudice ungherese le ha negato gli arresti domiciliari in Ungheria- "Le circostanze non sono cambiate", ha detto il giudice Jozsef Sós aggiungendo che "esiste sempre il pericolo di fuga", come riporta l'agenzia Ansa. 

Questa mattina, giovedì 28 marzo, si è tenuta la seconda udienza del processo contro la 39enne monzese, attivista antifascista, che da 13 mesi è detenuta nel carcere di Budapest con l'accusa di aver aggredito l'11 febbraio 2023 due neonazisti durante la manifestazione della Giornata dell'onore. Accuse che la donna ha sempre rigettato. 

Ilaria Salis questa mattina è stata condotta in tribunale ancora coi ceppi ai polsi e alle caviglie, e tenuta al guinzaglio. "I nostri ministri non hanno fatto una bella figura - ha dichiarato il padre della donna, Roberto Salis, ad Ansa - e il governo italiano dovrebbe fare un esame di coscienza. Le catene non dipendono dal giudice ma dal sistema carcerario e quindi esecutivo e il governo italiano può e deve fare qualcosa perché mia figlia non sia trattata come un cane". C'è grande tristezza e rammarico nelle parole di Roberto Salis, quando il giudice ha annunciato la decisione di negare i domiciliari alla donna. "Questa è stata l'ennesima prova di forza del governo Orban - ha aggiunto -. Un po' me lo aspettavo.  Ilaria qui è considerata un grande pericolo".  L'avvocato di Ilaria Salis alcune settimane fa, durante un incontro pubblico a Monza (al centro civico di San Rocco) aveva ricordato anche le minacce ricevute dalla donna in Ungheria, col murales dove c'era l'immagine di Ilaria con il cappio al collo. 

Inoltre  all'esterno del tribunale un gruppo di estremisti di destra ha minacciato la 'pattuglia' composta dagli avvocati e dagli amici di Ilaria Salis, tra cui due esponenti di Giuristi democratici e il fumettista Zerocalcare: "Stai zitto o ti spacco la testa", avrebbero detto al loro indirizzo, secondo quanto riferito dall'avvocato Eugenio Losco: "Ci hanno fatto delle riprese con i telefonini, ci hanno ripreso e il nostro traduttore ci ha detto che ci stavano minacciando". La prossima udienza è stata fissata per il 24 maggio. 

Immediate le repliche dalla politica italiana. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiato ad Ansa che "mi auguro che la signora Salis possa essere assolta, ho visto che oggi è stata portata in aula ancora in manette e catene ma pare che poi gliele hanno tolte. Non è un bel modo, non mi pare ci sia pericolo di fuga. Detto questo eviterei di politicizzare il caso se no si rischia lo scontro". Una posizione più netta e polemica quella di Elly Schlein, leader del Pd che ha chiesto subito l'intervento della premier. "Uno schiaffo irricevibile ai diritti di una persona detenuta, di una nostra connazionale. Ci aspettiamo che il governo di Giorgia Meloni reagisca, subito". 

Notizia in aggiornamento 

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