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Giovani vite spezzate a Monza, la prefettura incontra i ragazzi a scuola

Il prefetto: "Alcuni recenti episodi, nella loro drammaticità, sembrano richieste di attenzione gridate dai giovani coinvolti". L'iniziativa ha l'obiettivo di sensibilizzare i giovani sulla consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni

Una ragazza di 18 anni morta dopo aver assunto un mix di alcol e farmaci, un giovane studente finito in ospedale dopo aver rubato e abusato di psicofarmaci durante uno stage in farmacia e un 16enne tragicamente scomparso dopo un incidente in moto. Dopo le recenti tragedie che hanno scosso la città di Monza, per sensibilizzare i più giovani, la prefettura ha organizzato un ciclo di incontri nelle scuole. L’obiettivo è quello di prevenire e disincentivare i comportamenti a rischio. Nel mese di ottobre 2022 la Prefettura di Monza e della Brianza ha promosso un coordinamento tra diverse Istituzioni del territorio con l’obiettivo di sviluppare strategie condivise per il contrasto del fenomeno del disagio giovanile, attraverso la definizione di interventi congiunti da realizzare, negli ambiti di rispettiva competenza, da parte degli Enti locali, delle Forze di polizia, delle Aziende sanitarie, delle Istituzioni scolastiche, della Consulta provinciale degli studenti e delle Associazioni di categoria.

“In seguito ad alcuni episodi drammatici accaduti nel corso delle ultime settimane e che hanno visto coinvolti giovani studenti, il prefetto Palmisani ha inteso imprimere un’accelerazione alle attività del tavolo, che ha portato a definire un programma di incontri nelle scuole secondarie di secondo grado della Provincia, nel corso dei quali operatori sanitari e appartenenti alle Forze di polizia si confronteranno con i giovani delle classi prime sull’importanza della consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni, allo scopo di prevenire e disincentivare i comportamenti a rischio” spiegano dalla prefettura.

Nel presentare l’iniziativa, sviluppata in collaborazione con l’Ufficio scolastico territoriale, le Aziende ospedaliere e le Forze di polizia, il Prefetto Palmisani ha evidenziato che “l’obiettivo è dare un segnale di presenza e di vicinanza ai giovani, aiutandoli ad acquisire consapevolezza del fatto che tutti i comportamenti che si sceglie di adottare hanno delle conseguenze. Alcuni recenti episodi, nella loro drammaticità, sembrano richieste di attenzione gridate dai giovani coinvolti. Le Istituzioni della nostra società, non soltanto quelle pubbliche, devono allora tornare a mettere al centro le giovani generazioni, accompagnandole in un percorso di crescita che non può fondarsi soltanto sulle esperienze che l’individuo si trova ad affrontare, ma che deve fondarsi anche sulla conoscenza di modelli di comportamento che possono eventualmente essere alternativi tra loro, ma comunque ispirati alla convivenza civile e al sostegno reciproco”.

Il progetto è stato proposto a tutte le scuole secondarie di secondo grado della provincia di Monza e della Brianza, che avranno tempo fino al 7 aprile per manifestare l’interesse a far partecipare i propri studenti all’iniziativa. Nel corso del mese di aprile sono già stati programmati 15 incontri in 7 scuole della povincia, in cui saranno coinvolte 51 classi prime.

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