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L'idea per una gita / Lentate sul Seveso

Una visita speciale alla Cappella Sistina della Brianza, costruita per espiare un grave fatto di sangue

Costruita nel '300, è il monumento più rappresentativo e importante della Lombardia medievale

In Brianza, a pochi minuti di auto da Monza, c'è un luogo assolutamente da visitare perché arte e bellezza si esprimono ai loro massimi livelli.

Si tratta dell'oratorio di Santo Stefano protomartire, a Lentate sul Seveso, una cappella gentilizia costruita nel 1369 per volontà del conte Stefano Porro, personaggio molto potente e uomo di fiducia dei fratelli Gian Galeazzo e Bernabò Visconti, signori di Milano, e conosciuta da molti come la Cappella Sistina della Brianza. Perché caratterizzata da affreschi al suo interno che coprono interamente le pareti e che di fatto sono il ciclo di affreschi più importante e rappresentativo della Lombardia di epoca medievale.

Una cappella costruita per espiare gravi fatti di sangue

Il più importante affresco dell’oratorio è la Crocifissione di Anovelo da Imbonate, pittore rappresentante della scuola di Giovanni da Milano che fu discepolo di Giotto. Gli altri affreschi, tra cui il ciclo dedicato a Santo Stefano, sono opera di un gruppo di pittori chiamati Maestri di Lentate, rappresentanti della scuola artistica tardo - gotica.

Secondo quanto è dato di sapere il conte Porro bramava un posto privilegiato nel quale pregare per riconciliarsi a Dio: due suoi antenati erano infatti stati coinvolti in un grave fatto di sangue. E allora, per espiare le colpe, aveva deciso per la costruzione della cappella, scegliendo anche di farla decorare con ben 43 riquadri raffiguranti la vita del protomartire.

Quello sguardo misterioso del conte che sfida il santo

Entrando all'interno dell'edificio è impossibile non notare la somiglianza delle scene dipinte con quelle rappresentate negli affreschi della più famosa cappella degli Scrovegni a Padova. Il più importante affresco dell’oratorio è la Crocefissione di Anovelo da Imbonate, allievo di Giovanni da Milano (a sua volta discepolo di Giotto), che ha dipinto anche le vele e l’Imago pietatis posta sulla lunetta del portone d’entrata. Sull’arco trionfale c'è il Giudizio Universale mentre sulla destra dell’abside la Donazione della cappella a Santo Stefano: nella scena è dipinto anche il conte Porro, inginocchiato e nell’atto di offrire la chiesa assieme a tutta la sua famiglia. A colpire qui è in assoluto è proprio il suo sguardo fiero ed altero con il quale sembra rivolgersi al santo titolare della cappella, quasi a stabilire un reciproco scambio di "favori" fra mondo terreno e ultraterreno.

Secondo i documenti l’oratorio avrebbe dovuto conservare le spoglie mortali del conte Stefano e della sua famiglia. Le spoglie del nobile tuttavia non sono mai state trovate, neanche durante l’ultimo restauro: probabilmente non è mai stato riposto a Lentate.

Le visite nell'oratorio di Santo Stefano sono guidate dall'Associazione Amici dell’Arte di Lentate sul Seveso, nata con l'intento di far riscoprire la bellezza della cappella gentilizia lentatese. Per informazioni e visite cliccare su https://www.amiciarte.it/

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