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Marianna, la dottoressa monzese di 29 anni che andrà a curare i bimbi in Africa

La storia

Ventinove anni, monzese, specializzanda in Pediatria all’Università degli Studi di Milano BicoccaMarianna Zicoia sogna di curare i bambini ed è pronta a partire per la Tanzania. Dal 25 marzo per sei mesi, sarà all’Ospedale di Tosamaganga grazie al progetto Jpo (Junior Project Officer) di Cuamm che permette agli specializzandi di fare un’esperienza in Africa riconosciuta nel loro percorso formativo di giovani medici.

"Sono pronta per partire e davvero molto motivata, anche se non manca qualche timore come l'impatto con un ambiente in cui avrò a disposizione meno risorse rispetto al contesto da cui provengo - racconta Marianna, che al momento è al quarto anno di specializzazione all'IRCCS San Gerardo dei Tintori e al Centro Maria Letizia Verga di Monza -. Qui in Italia ci sono enormi investimenti sulla salute infantile. Non sarà facile accettare che in paesi come la Tanzania, invece, non è sempre possibile assicurare ai bambini delle cure che per noi sono scontate". 

"Siamo molto felici di poter lavorare con un'organizzazione così importante come il Cuamm - ha detto Marta Verna, referente del progetto Children Global Medicine del Centro Maria Letizia Verga di Monza -. Questa collaborazione si inserisce perfettamente nell'ambito dei nostri progetti di cooperazione internazionale, attivi fin dal 1986 e rivolti principalmente alla cura delle malattie ematologiche infantili in centro-sud America e in Medio Oriente".

Per Marianna non è la prima volta in Africa: da studentessa di medicina è stata a Wolisso, in Etiopia, con il Cuamm: "Quell’esperienza ha influito sulla scelta della mia specializzazione e mi ha portato anche a dedicare la tesi alla malnutrizione acuta infantile. Ora, però, non sarò più una studentessa che osserva. In Tanzania avrò delle responsabilità importanti a cui rispondere".

L’ospedale di Tosamaganga, dove andrà Marianna, e in cui Cuamm è presente dal 1970, ha 192 posti letto e offre servizi a una popolazione di 315.000 abitanti. Situato in un’area rurale, riesce a garantire servizi pediatrici e parti sicuri per migliaia di mamme, ma anche prevenzione e trattamento della malnutrizione infantile, cure contro la malaria, la tubercolosi, l’HIV e le malattie croniche come ipertensione e diabete.

Il progetto Medici con l'Africa

Nata nel 1950, Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo, intervenendo con questo approccio anche in situazioni di emergenza, per garantire servizi di qualità accessibili a tutti. Oggi Medici con l’Africa Cuamm è impegnato in 8 paesi dell’Africa sub- Sahariana (Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda) con oltre 3.400 operatori sul campo, di cui 247 italiani. Appoggia 21 ospedali e 124 distretti (per attività di sanità pubblica, assistenza materno-infantile, lotta all’Aids, alla tubercolosi e alla malaria) 4 scuole per infermieri e ostetriche e una università (in Mozambico).

La collaborazione con il Centro Maria Letizia Verga

La Children Global Medicine è un’area di studio, ricerca e pratica sostenuta dal Comitato Maria Letizia Verga che pone attenzione e priorità al miglioramento dello stato di salute e dell’accesso alle cure per tutta la popolazione del mondo, secondo il principio dell’equità. Attraverso la metodologia della capacity building punta a promuovere l'autosufficienza dei paesi ai quali si rivolge attraverso lo sviluppo delle risorse locali, la trasmissione delle conoscenze, il lavoro di affiancamento e la supervisione in loco. I suoi principali progetti sono stati realizzati in Nicaragua, Guatemala, Salvador, Paraguay e Iraq e sono stati in larga parte focalizzati sull’introduzione del trapianto di cellule staminali ematopoietiche per la cura delle emopatie maligne e benigne.

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