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L'iniziativa / Mezzago

La scuola brianzola che rinuncia alla festa di Natale e organizza una grande marcia della luce

Gli insegnanti hanno organizzato una settimana di attività con al centro il dialogo interreligioso e promosso una raccolta fondi per sostenere le organizzazioni impegnate nei teatri di guerra

Niente tradizionali feste di Natale, ma un percorso interculturale e di dialogo religioso. Con una grande marcia della luce alla quale hanno partecipato tutti gli alunni. Questa l’iniziativa organizzata in occasione delle feste di Natale dalla scuola primaria Aldo Moro e Martiri di via Fani di Mezzago. Una festa diversa, rispetto a quelle che tradizionalmente vengono organizzate nelle scuole prima della chiusura per le festività di Natale. Una festa dove, al centro, c’è “un percorso interculturale e di dialogo interreligioso dall'alto valore civico, includendo chiunque in una camminata pacifista per le vie del paese - si legge nella nota ufficiale diffusa dalla scuola -. La luce come forte metafora per richiedere al ‘mondo degli adulti’ di mettere a tacere armi e conflitti”.

Il progetto di una celebrazione diversa del Natale è stato promosso proprio dagli insegnanti, dalla Commissione dei docenti che ha ideato l’iniziativa di una marcia della luce.  “Oltre l'evento in sé – ha spiegato la dirigente Concetta Ponticelli - le docenti e i docenti proponevano un percorso quotidiano di riflessione dove l'educazione civica si manifesta in tutta la sua realtà aderente al progetto di cittadinanza attiva "I Care" che la scuola propone”. 

In questi giorni gli alunni sono stati protagonisti della “Settimana della luce”. Ogni bambino, insegnante e collaboratore scolastico è diventato “custode di luce”. Un vero e proprio rito che ha visto al centro tutti i componenti della scuola con l’accensione quotidiana della lanterna e il dono ai compagni di classe di una canzone, una poesia o una filastrocca che parla di luce, di pace e di amicizia. Una lanterna che poi è rimasta accesa per tutta la giornata e che ha accompagnato i bambini anche durante la grande marcia per le vie di Mezzago. 

“Dietro al simbolo della luce – ha spiegato la maestra Lara Parma - ognuno di noi può leggere il significato che vuole: può essere la luce dell’amicizia, la luce dell’amore, la luce del sapere, la luce della passione… Per noi però questa luce ha assunto in particolar modo due significati. Il primo legato alla speranza: speranza che la luce possa guidarci sempre verso il giusto cammino, speranza che la luce possa illuminarci davanti ai momenti di indecisione e di sconforto, speranza che la luce possa portare sollievo là dove invece c’è dolore e oscurità. Il secondo legato invece alla pace: mai come oggi abbiamo bisogno di credere che la luce della pace possa illuminare chi purtroppo la pace non la sta vivendo, e mai come oggi crediamo sia necessario tessere percorsi e relazioni di pace all’interno della nostra comunità. Perché la pace va fatta, va costruita, tutti i giorni, pazientemente… senza arrendersi. Dopo aver fatto la pace i bambini sono felici, sorridono e sono contenti. Perché fare la pace rende felici”. 

I bambini, inoltre, hanno anche realizzato alcuni lavoretti che sono stati al centro di una raccolta fondi i cui proventi andranno alle organizzazioni umanitarie che portano aiuto e assistenza nei Paesi in guerra. 

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