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L'iniziativa

"I muri del silenzio", la mostra della campionessa a sostegno del centro antiviolenza di Monza

Giusy Versace e la fotografa Mjriam Bon hanno scelto di destinare al Cadom di Monza, a sostegno delle donne vittime di violenza, 10mila euro di fondi raccolti con il progetto fotografico

Volti dello spettacolo, del cinema, dello sport, della musica e della politica insieme a persone comuni, ritratte in bianco e nero in un urlo - silenzioso - contro la violenza. Tutti mmortalati dall'obiettivo di Mjriam Bon con occhi, orecchie o bocca coperte: una denuncia artistica contro l'omertà di fronte alla violenza. Per abbattere, con la potenza della fotografia e dell'arte, il "muro del silenzio".

Questo il messaggio che il progetto "I muri del silenzio", ideato nel 2019 dalla campionessa paralimpica Giusy Versace e dalla fotografa Mjriam Bon, vuole diffondere. Ospite della Camera dei Deputati a Roma nel 2019, la mostra è stata poi anche a Monza, all'Orangerie della Villa Reale. Per poi diventare un libro fotografico. Un progetto che oggi è diventato uno strumento concreto per aiutare chi ha bisogno grazie alla donazione di 10mila euro messa a disposizione con il ricavato dell'iniziativa. Tra le associazioni beneficiarie dei fondi c'è anche il Cadom di Monza, il centro antiviolenza che dal 1994 opera in città a sostegno di donne vittime di maltrattamenti, offrendo perscorsi di sostegno e uscita dalla violenza. 

"Quando io e Mjriam abbiamo ideato I Muri del Silenzio" - racconta Giusy Versace -  il nostro principale obiettivo era da un lato quello di tenere i riflettori accesi tutto l'anno sul tema della violenza sulle donne; dall’altro quello di utilizzare l'arte e la fotografia per entrare nelle scuole e offrire un ulteriore strumento educativo ai giovani, gli uomini di domani, per educare al rispetto della vita e alla non violenza. Sono davvero felice che il nostro progetto riesca anche a sostenere economicamente realtà che ogni giorno si battono per sostenere e tutelare donne vittime di violenza".

I muri del silenzio

 "Ho sempre pensato che la fotografia e l'arte in generale potessero essere uno strumento di sensibilizzazione oltre che di denuncia. Oggi, grazie alla raccolta fondi, abbiamo anche la possibilità di sostenere sedute di psicoterapia, corsi di formazione, gite e altre piccole cose, per regalare attimi di semplice serenità a giovani donne in difficoltà, attraverso tre associazioni scelte e visitate personalmente insieme a Giusy. Come donna e come artista sono davvero felice di poter contribuire ad aiutare donne vittime di violenza. Non spegniamo mai i riflettori" ha aggiunto Mjriam Bon.

Giusy e Mjriam hanno deciso di destinare il ricavato ad associazioni che si sono distinte per il loro impegno nel campo del sostegno a minori e donne maltrattate, e che hanno contribuito a diffondere il messaggio del progetto supportando l'organizzazione di alcune tappe della mostra. Le associazioni che beneficeranno del contributo sono il Centro Aiuto Donne Maltrattate CADOM di Monza, la Cooperativa Sociale Sirio di Treviglio (Bg) e il Centro antiviolenza E.Va Onlus di Busto Arsizio (Va): tutte realtà che offrono protezione, supporto psicologico, legale, tutela e formazione a donne che hanno subito violenze.

Un aiuto al Cadom di Monza

"Abbiamo ospitato la senatrice Giusy Versace e l'artista fotografa Mjriam Boi in sede circa un mese fa. È stato un incontro piacevole in cui abbiamo avuto modo di parlare loro e raccontare quello che facciamo e ci siamo sentite ascoltate con molta attenzione ed interesse. Siamo grate a Giusy e Mjriam per la donazione che hanno destinato alla nostra Associazione e che noi utilizzeremo per offrire un percorso di psicoterapia ad una delle donne che accogliamo" ha spiegato a MonzaToday la presidnete del Cadom Marilena Arena. "Siamo convinte che - come ci spiegano bene le nostre psicologhe- poter offrire alle donne un percorso a medio termine di psicoterapia significa dare loro lo strumento per liberarsi dalla dipendenza affettiva verso l’uomo maltrattante, sanare le ferite che le hanno portate a scegliere quell’uomo e ridefinire tutti quei costrutti che rappresentano un terreno fertile alle relazioni violente. Investire su se stesse anche con la psicoterapia è faticoso per le donne ed in particolare per le donne madri di figli minori, in termini di tempo, energie, motivazione (“prima ci sono i miei figli”) ed è per questo che la gratuità del percorso diviene un messaggio forte di riconoscimento del valore della donna e del suo benessere". 

"La salute psichica della donna non è importante solo perché ciò garantisce un miglior livello di cura degli altri (figli, genitori, ecc) ma perché garantisce una migliore qualità della vita alla donna stessa e la possibilità di fare scelte che possono garantire loro il diritto alla libertà e alla realizzazione personali. Quindi davvero grazie per questa opportunità, cara senatrice. Il Cadom tutto avverte una seria e concreta vicinanza ai nostri temi" ha concluso.

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