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Proroghe, sanatorie e agevolazioni: ecco come cambia il Superbonus

L'agevolazione scende al 70% nel 2023, ma non per tutti. Ed è in arrivo anche una proroga per comunicare i lavori effettuati nel 2023

l Superbonus cambia "pelle", ma di fatto non scompare. L'Aula del Senato ha dato ieri, mercoledì 21 febbraio, il via libero definitivo alla revisione dell'agevolazione edilizia più discussa degli ultimi anni. Dal primo gennaio 2024 la detrazione per i lavori edilizi per l’efficientamento energetico scende al 70% nel 2024 e al 65% per il 2025. Ma non per tutti. Il governo ha infatti previsto una sorta di "sanatoria" per chi non è ancora riuscito a terminare lavori e delle agevolazioni per i redditi più bassi. Vediamo tutto nel dettaglio.

La sanatoria e le agevolazioni per i redditi più bassi 

Innanzitutto il bonus rimane per tutti quelli che hanno optato per uno sconto in fattura o una cessione del credito sui lavori certificati entro dicembre 2023. Per tutti gli altri si passa al 70%. Il decreto però prevede anche una misura a favore di chi non è riuscito a portare a termine i lavori nel corso del 2023: in questo caso la legge prevede una sanatoria. Non sarà quindi necessario restituire le somme erogate.

Misure ad hoc sono state pensate anche a favore dei cittadini meno abbienti con un reddito Isee fino a 15mila euro. In questo caso sono previste delle agevolazioni economiche a patto che si sia portato a termine almeno il 60% dei lavori previsti entro la fine del 2023. Per questo fine il governo ha stanziato un fondo di 16 milioni di euro per completare i lavori entro la fine del 2024. 

Vengono inoltre fissati nuovi limiti per usufruire dei bonus per l'eliminazione di barriere architettoniche che si limitano ora solo a interventi su scale, rampe, ascensori e piattaforme elevatrici, ma non, ad esempio, ai servizi igenici. In questo caso l'agevolazione sarà del 75% fini alla fine del 2024. Previsto l'obbligo di assicurazione contro il rischio sismico inoltre per tutti i contribuenti che si trovano in aree colpite da eventi sismici (a partire dal 2009) e hanno completato i lavori con il Superbonus. 

Le proroghe per comunicare l'avvio dei lavori 

In arrivo anche una (molto probabile) proroga per comunicare all'Agenzia delle Entrate l'opzione della gestione del credito o dello sconto in fattura, almeno per le spese sostenute nel 2023. Finora i termini stabiliti sono fissati al 16 marzo, ma potrebbero slittare dopo pasqua, più precisamente al 4 di aprile. Lo ha dichiarato il presidente dell'Ordine dei commercialisti Elbano de Nuccio dopo un incontro con il ministro Giorgetti. Un'opportunità per imprese e contribuenti di riuscire a monetarizzare in extremis i crediti derivanti dalle agevolazioni fiscali. Una dinamica che, nel caso della cessione del credito da parte delle banche è sempre meno conveniente.

La comunicazione relativa ai crediti o allo sconto in fattura sui lavori effettuati serve al fisco per elaborare una dichiarazione di renditi precompilata.  Non riguarda ovviamente solo gli interventi agevolati con il Superbonus, ma tutte le detrazioni edilizie

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