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Pedemontana

Gli agricoltori brianzoli che perderanno i loro terreni per far spazio alla maxi autostrada

Il grido d'allarme di Cia Agricoltori Centro Lombardia: "Pedemontana farà perdere il posto di lavoro a tante persone"

Gli agricoltori brianzoli dovranno dire addio ai loro terreni. Dove fino ad oggi c’erano aziende agricole di piccole e di grandi dimensioni, tra alcuni anni passerà una maxi autostrada. I terreni (anche quelli coltivati) verranno espropriate da Pedemontana. Il grido d’allarme arriva da Cia Agricoltori Centro Lombardia

Un grido d’allarme per l’impatto ambientale e sociale che il passaggio della Tratta D Breve avrà sugli imprenditori agricoli, con espropri e relativa perdita di posti di lavoro. “Ad oggi non abbiamo ancora una stima esatta di quante persone impiegate nel settore agricolo verranno licenziate per gli espropri dei terreni - spiegano da Cia Agricoltori Centro Lombardia -. Ma il dato certo è che 92% della superficie espropriata per la Tratta D riguarda terreni agricoli, con un impatto anche economico molto pesante. Il danno economico si tramuterà inevitabilmente anche in danno sociale: saranno molti i disoccupati che non potranno garantire un futuro dignitoso alle proprie famiglie. L’assenza di produzione agricola coinvolgerà inoltre la qualità e i prezzi degli alimenti: dall’ortofrutta ai cereali, dai latticini agli insaccati, la perdita di prodotti agricoli locali obbligherà i cittadini a dipendere ancora di più dai mercati esteri, cosa che porterà all’aumento di prezzi intaccando le tasche dei consumatori”.

Per Cia Agricoltori Centro Lombardia non sarà solo un danno economico: a rischio anche l’equilibrio ambientale del territorio.” La Brianza, già devastata e privata di terreni boschivi e agricoli, con paesi che hanno più del 90% della propria superficie coperta da cemento, non può permettersi altri scempi di questo genere. Non ci si dimentichi in tal senso che l’impoverimento del terreno causa, ad ogni pioggia intensa, inondazioni e straripamenti, con paesi interi che si ritrovano allagati, così come succede ogni qualvolta al quartiere Niguarda a Milano, con disagi ai cittadini e danni economici di ampia portata, fatti questi che rappresentano solo il primo passo prima di arrivare a situazioni drammatiche come quelle che abbiamo vissuto solo pochi mesi fa in Emilia Romagna”. 
Cia Agricoltori Centro Lombardia non si ferma e chiede alle istituzioni che il progetto venga fermato. “La costruzione di un’autostrada porterà alla diminuzione di componenti arboree, all’inaridimento di terreni tra i più fertili d’Europa, all’aumento di polveri sottili ed emissioni di gas di scarico, all’estinzione di fauna selvatica, all’inquinamento delle falde acquifere. Il benessere dell’ambiente e dei cittadini sono in pericolo, ad oggi l’unica strada ben visibile a tutti è quella che porta alla distruzione dell’ecosistema”, precisano.  Cia invita a trovare una soluzioe alternativa: investire sulla mobilità sostenibile. “Si parla tanto di politica green e poi si costruisce una autostrada a 8 corsie? – conclude -. Siamo alla più totale follia, un controsenso continuo che stravolge il senso di comunità, di progresso, di benessere”

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