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Pedemontana

"Altro che autostrada green, Pedemontana divora campi e boschi"

La replica dei comitati ambientalisti, dei cittadini e dei gruppi alle ultime interviste rilasciate da Sabato Fusco, amministratore delegato di Pedemontana

“Altro che autostrada green e sostenibile: Pedemontana è cemento e asfalto a tutti gli effetti, divora spazi liberi, campi e boschi”. Questo, in sintesi, il messaggio inviato con una nota stampa dai gruppi ambientalisti, dai comitati e dalle liste civiche delle tratte B2, C e D. Risposte in merito alle recenti interviste rilasciate da Sabato Fusco, amministratore delegato di Pedemontana a MonzaToday e agli incontri che l’azienda che dovrebbe realizzare la grande autostrada in Brianza ha organizzato in diversi comuni del territorio.

Ma i comitati, gli ambientalisti e le liste civiche dicono no alla “versione green” illustrata dai vertici di Pedemontana.  “Evidenziano che con le gallerie artificiali il territorio non verrà compromesso, omettendo che per realizzare il manufatto si distruggerà quel che c'è e che sulla copertura sarà possibile solo la piantumazione di siepi e arbusti e non di alberi di grosso fusto che invece c’erano prima, visto la risicata quantità di terreno poi riportato – si legge nella nota stampa -. Raccontano la bellezza delle 3 corsie con grandi svincoli e con adeguata viabilità complementare per consentire maggiori percorrenze e avere velocità alte ma nulla dicono sul conseguente consumo di suolo e sulla distruzione di ecosistemi preziosi in una Brianza massacrata dal cemento e dall'asfalto. La considerano indispensabile perché ‘toglierà traffico dalle arterie locali’ anche se sulle tratte A e B1 già in esercizio transitano solo 23.000 veicoli/giorno invece dei 60.000 attesi e non è difficile prevedere che sulle tratte B2 e C e futura D breve, gli alti pedaggi indurranno il traffico di breve e media percorrenza a riversarsi sulla viabilità intercomunale”.

I detrattori della maxi autostrada che taglierà la Brianza inoltre ricordano che con l’intento di “far risparmiare” tempo ai brianzoli verrà ampiamente deturpato anche l’ambiente. “I vertici di Pedemontana dovrebbero anche considerare il valore del disastro ambientale causato e degli ecosistemi distrutti, il valore del costo realizzativo altissimo, il valore del denaro pubblico investito e dei prestiti che la collettività dovrà poi restituire, il valore del traffico indotto sulle strade intercomunali…”, precisano i gruppi contrari alla realizzare di quello che da molti è stato fin da subito ribattezzato il “grande e inutile mostro”.

“Le tratte B2 e C – aggiungono - sono localizzate nella provincia di Monza e Brianza che ha il primato italiano di consumo di suolo pari al 40,72% (dato ISPRA sul 2022). Distruggerebbero superfici verdi e boscate di pregio inserite anche in Parchi. (ricostruzione dall’ “Analisi Paesaggistico Ambientale" del Progetto Definitivo 018/019 elaborato dalla soc. APL)”.

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