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Cancellata la mostra di "Porno per bambini", il Bloom difende il locale: la Lega di Mezzago insorge

È successo a Mezzago dove il "Bloom" ha difeso gli organizzatori milanesi

"Piena solidarietà ai nostri amici di Santeria Social Club. Censurare l'arte e l'informazione rende l'uomo schiavo. Spieghiamo ai nostri figli come si fa l'amore". È il messaggio pubblicato nella giornata di lunedì 3 dicembre sulla pagina Facebook del Bloom di Mezzago dopo che, nei giorni scorsi, la Santeria Social Club di Milano aveva deciso di annullare la mostra dell'artista "Porno per bambini". Il risultato? Una marea di commenti. Tra questi quello della Lega che ha attaccato il locale.

"La solidarietà del Bloom è inaccettabile, senza se e senza ma — hanno commentato dalla sezione mezzaghese del carroccio  —. Una vergogna che ci rifiutiamo di commentare. Giustificarsi dietro la solita scusa della provocazione artistica questa volta non basta. L’evento è stato giustamente cancellato, ma mai ci saremmo aspettati solidarietà a questo “evento”, se così possiamo chiamarlo, da chi si professa polo multiculturale presente sul nostro territorio. Ci aspettiamo una rettifica e un post di scuse, senza se e senza ma. Il tenore dei commenti che stanno arrivando sulla pagina pensiamo valgano più di mille comunicati".

"Siamo al fianco della sezione Lega di Mezzago – hanno dichiarato il senatore Emanuele Pellegrini e il segretario della circoscrizione Molgora Vittorio Mandelli – Questa volta si è passato il limite con una mostra dal titolo realmente insopportabile. Ma non contento, qualcuno ha avuto anche l’ardire di perseverare nell’aggravante di una insostenibile solidarietà al grido di: “Spiegate ai vostri figli come si fa l’amore” (poi diventato “Spieghiamo ai nostri figli”). Di fronte a queste affermazioni non accettiamo alcun distinguo e difese d’ufficio capziose e/o cavillose. Se questa è la fantomatica cultura di cui si fanno portatori questi “circoli”, beh noi ne facciamo volentieri a meno".

La mostra di "Porno per bambini"

Secondo la Santeria si è trattato di un colossale equivoco nato dall'accostamento delle due parole, porno e bambini. In realtà, "Porno per bambini" non è il nome della mostra ma quello dell'artista; e le opere che sarebbero state esposte consisterebbero in disegni e schizzi simili a quelli effettuati solitamente dai bambini.

Immagini, insomma, tutto tranne che pedopornografiche. Ma il semplice nome ha fatto scatenare le reazioni indignate di diverse forze politiche, a cominciare da Forza Nuova, che ha parlato di "ennesimo sdoganamento della pedofilia". 

La mostra dell'artista era stata criticata da parte di molte forze politiche cittadine di Milano ed erano arrivate persino minacce di morte agli organizzatori e all'artista stesso, che si è momentaneamente tolto da Facebook. 

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