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A Monza il primo bar (della Lombardia) con il distributore automatico di cocktail

Una selezione vastissima, che comprende oltre 100 drink alcolici e analcolici, dosati e mixati a regola d'arte secondo le ricette del più noto bartender inglese

Una selezione vastissima, che comprende oltre 100 drink alcolici e analcolici, molti dei quali ancora sconosciuti in Italia ma già di tendenza all'estero, dosati e mixati a regola d'arte secondo le ricette del più noto bartender inglese. Solo che a prepararli non è un barista ma una macchina. O meglio un distributore automatico di cocktail.

Succede al "Dream bar" di Monza, il nuovo locale aperto in via Bergamo 10 dal 25enne monzese Daniele di Grazia e dal 24enne di Brugherio Simone Molteni. I due giovani, già proprietari di un'azienda che produce prosecco e gin, che hanno deciso di prendere in gestione il bar nella zona della movida che con i precedenti gestori era stato più volte al centro della cronaca (la questura aveva pure messo i sigilli più volte a causa del comportamento degli avventori del locale, spesso pregiudicati, dediti all’uso smodato di bevande alcoliche nonché allo spaccio e consumo di sostanze stupefacenti) per provare a farlo rinascere e dargli "una nuova veste". 

Una macchina che prepara oltre 170 cocktail

"Siamo alla nostra prima esperienza come gestori e abbiamo pensato a qualcosa di diverso che potesse richiamare l'attenzione dei nuovi clienti - hanno raccontato Daniele e Simone - Al distributore automatico di cocktail ci siamo arrivati per caso, scrollando il telefono. Abbiamo infatti scoperto l'esistenza di un'azienda che produce il dispositivo e dopo averla contattata abbiamo chiesto di poterlo testare. L'uso è molto semplice, possibile anche per chi non ha mai preparato un cocktail: è sufficiente selezionare il tasto del drink che si vuole preparare e il distributore miscela i diversi ingredienti contenuti in delle apposite bag collegate". Un'intuizione, quella dei due imprenditori, che si è rivelata vincente. "Ci siamo subito resi conto delle grandi potenzialità che il distributore poteva offrire. Il distributore è infatti in grado di preparare più di 170 cocktail, parecchi di più rispetto a quelli che un barman tradizionale conosce e sa miscelare. Non a caso il distributore è di solito utilizzato in quelle realtà dove l'affluenza di persone è piuttosto alta e dove la richiesta di deliziarsi con qualcosa di insolito è parecchio varia. Come nei grandi eventi, negli stadi o nelle navi da crociera".   

Il cocktail menù del "Dream bar" è in effetti piuttosto corposo. Non ci sono solo i drink tradizionali, ma pure una serie infinita di varianti che in Italia non sono nemmeno contemplate ma che all'estero vengono già bevute da diversi anni. Come per esempio il ginger americano, variante dell'americano a base di bitter, vermouth e ginger, il mojito alla fragola e quello al passion fruit, e il porn star martini, molto in uso in Inghilterra. O ancora quelle a base di birra. Come il beer mojito e il beer margarita. Tutti perfettamente dosati e mixati, secondo la ricetta di uno dei più noti bartender inglesi. 

"Si potrebbe dire che i nostri cocktail sono il giusto compromesso tra gradazione alcolica e sapore. La quantità di alcool presente nei drink è infatti tarata dalla macchina in proporzioni esatte, tali da evitare eccessi. Così da evitare fastidiose ubriacature e pure inutili sprechi di materia prima".  A tal proposito, nella lista delle bevande non mancano i cocktail fatti con l'alcool analcolico. 

Daniele e Simone con il distributore automatico di cocktail-2

Un locale "tutto nuovo"

Oltre, naturalmente, alle chicche provenienti dall'azienda dei due giovani amici, pensate per gli intenditori: un pregiato prosecco prodotto nella zona di Treviso e una selezione di gin di altissima qualità. Quello prodotto dalla stessa "Dream", con all'interno della bottiglia un fiore di loto thailandese che, una volta miscelato con altri ingredienti, sprigiona dei pigmenti che colorano il drink, e pure il mitico gin che era solita bere la regina Elisabetta II.

Quanto basta, insomma, per rispondere alle fantasie e ai desideri degli amanti dell'aperitivo e dei coktail after dinner. 

Che infatti stanno rispondendo con grande entusiasmo riempiendo ogni sera il locale. Non solo perché il "Dream bar" è l'unico (non solo a Monza ma anche in Lombardia) a utilizzare il nuovo dispositivo ma anche e soprattutto per il coraggio dimostrato da Daniele e Simone nel voler ridisegnare le sorti di un locale che era stato precedentemente chiuso. "Questa è la via della movida - hanno concluso - E la nostra idea è quella di promuovere un divertimento sano, facendo del nostro bar un posto dove tutti possano sentirsi accolti e stare bene. Senza quei disordini spesso lamentati dai residenti e dagli altri frequentatori di via Bergamo".

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