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Domenica, 28 Aprile 2024
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I sindaci brianzoli che vorrebbero portare il modello dei bordelli svizzeri anche in Brianza

Se ne è discusso durante una trasmissione su Facebook alla quale ha partecipato (in anonimato) un cliente dei locali svizzeri a luci rosse

Bar e pub trasformati in case di appuntamento, dove il cliente prima e dopo il rapporto sessuale ha la possibilità di farsi la doccia e dove le prostitute hanno camere riservate, vengono controllate da un punto di vista sanitario e pagano la tasse. Questo il “modello Svizzera” che i tre sindaci brianzoli Andrea Monti (Lazzate), Andrea Basilico (Cogliate) e Dante Cattaneo (vicesindaco di Ceriano Laghetto) esporterebbero in Italia. I tre politici brianzoli ne hanno parlato nella serata di lunedì 17 luglio, durante la diretta Facebook della trasmissione “3Con-Il dopo lavoro politico” ideata e diretta da Andrea Monti. Al centro dell’incontro il tema delle case chiuse: riaprirle oppure no con la testimonianza diretta di un uomo che vive in Lombardia e che in totale anonimato ha raccontato la sua esperienza personale in un noto locale della Svizzera.

Un bar dove, oltre a consumare drink, è possibile consumare un rapporto sessuale con ragazze (la maggiorn parte dell’Est, ma qualcuna anche italiana) che si offrono a 100 franchi per 30 minuti. “Con un supplemento di 20 franchi - ha raccontato - è possibile anche avere un rapporto non protetto. Si tratta di bar o pub, come quelli della movida milanese, dove si approcciano o si viene approcciati dalle ragazze e poi si va in camera e si consuma. Se il cliente è un po’ su di giri la ragazza allerta con un pulsante di allarme la sicurezza che arriva e allontana il cliente”.

“C’è anche una sorta di tombolata - ha aggiunto -. Chi vince si aggiudica la prestazione sessuale. Prima e dopo il rapporto ci si fa la doccia e nel prezzo sono incluse anche le protezioni. In questo modo viene protetto il cliente e la ragazza. Posso avere un rapporto in totale sicurezza, senza incorrere in sanzioni o nel rischio che dovendo appartarmi in auto qualcuno possa anche farci del male”.

Il cliente ha poi raccontato chi sono le escort. “Con qualcuna si crea anche un rapporto di amicizia, con altre esclusivamente un rapporto lavorativo. Ci sono anche alcune donne italiane che lavorano e che raccontano ad amici e parenti di trovarsi in Svizzera per fare dei corsi. Non ci troviamo di fronte a ragazze o donne obbligate a fare questo lavoro, ma di fronte a  persone che scelgono di farlo liberamente”.

Un tema, quella della possibilità di riaprire le case chiuse anche in Italia, che ha visto d’accordo i tre politici brianzoli. "È una necessità impellente e mi domando perché ancora non sia stata regolamentata - ha spiegato Basilico -. Per me è un lavoro, che oggi in Italia vede molte donne doverlo fare di nascosto, in strada e spesso picchiate dal loro pappone. Un lavoro che se regolamentato verrebbe anche tassato. Inoltre ci sono migliaia di persone che si rivolgono alle escort proprio per necessità: timidezza ad intraprendere rapporti sessuali, persone con disabilità che hanno la necessità o voglia di fare questa esperienza e che oggi devono viverla di nascosto rischiando multe e malattie”.

“Il modello migliore è sicuramente quello della Svizzera - ha aggiunto Cattaneo -. Un modello rodato dove nei locali ci sono anche stanze dove il cliente si può appartare in totale sicurezza”.

Bocciato dal sindaco di Lazzate il modello olandese. “Ad Amsterdam il quartiere a luci rosse ha sicuramente portato turisti, ma a mio avviso è un quartiere brutto e la creazione di rioni a luci rossi creerebbero comunque altri problemi. È necessaria la regolamentazione di un’attività che non si può estirpare. In Italia la maggior parte delle prostitute esercitano nelle abitazioni, sfuggendo al fisco e ai controlli sanitari. Il problema poi sarà quello di sanzionare l’attività in strada”.  

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