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L'appello / Concorezzo

Ecco perché si cercano i parenti di Mario, il cappellaio morto nei campi di concentramento

Una richiesta particolare quella che arriva dal Comitato di quartiere di Sant'Albino

Mario Brioschi, classe 1903, era un cappellaio. Uno dei tanti artigiani brianzoli che durante la Seconda Guerra Mondiale venne deportato e morì nei campi di concentramento. Adesso si cercano i suoi eredi. L'appello arriva dal Comitato di quartiere di Sant'Albino di Monza che ha raccolto la richiesta del comune di Concorezzo dove è in corso il progetto per la realizzazione delle pietre di inciampo.

Da alcuni documenti raccolti da un componente del comitato di quartiere monzese risulta che Mario Brioschi era nato il 17 aprile 1903 a Concorezzo (anche se per altre fonti risulta essere nato a Sant'Albino a Monza) e poi si è trasferito a Brugherio. Dalle informazioni raccolte risulta che il 19 aprile 1930 Mario si era sposato con Luigia Tremolada. Una vita come quella di molte altre famiglie dell'epoca divisa tra lavoro, casa e figli. Poi la tragedia della Seconda Guerra Mondiale e il cappellaio monzese internato nel campo di prigionia di Fossoli (in Emilia Romagna) e poi trasferito a Mauthausen (in Austria).

Era il 21 giugno del 1944 quando l'artigiano brianzolo venne caricato su quel treno diretto alla morte. Tre giorni di viaggio e poi l'arrivo nel campo di concentramento dove Mario Brioschi era stato registrato come meccanico. L'uomo era stato poi trasferito a Gusen e il 31 agosto dello stesso purtroppo è morto. Da ulteriori informazioni si sa che Mario Brioschi è sepolto nel cimitero italiano di Mauthausen. Chi ha informazioni sugli eredi di Mario Brioschi può inviare un'email a  paoloteruzzi1@yahoo.it o telefonare al numero 3395460026 (Emanuela)

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