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Pedemontana

"Invece di costruire un'autostrada, investite i soldi nel miglioramento del trasporto pubblico"

Lo chiedo Onorio Rosati, consigliere regionale di Alleanza Verdi Sinistra in Lombardia

“Invece di investire i fondi nella realizzazione di un’Autostrada i cui impatti ambientali risultano eccessivi rispetto ai benefici previsti e incerti sarebbe meglio utilizzare i fondi per un effettivo sviluppo ed efficientamento del trasporto pubblico locale”. Un no secco a Pedemontana e l’invito migliorare il trasporto pubblico quello espresso da Onorio Rosati, consigliere regionale in Lombardia per Alleanza Verdi Sinistra, che nei giorni scorsi ha presentato delle osservazioni sulla Valutazione di Impatto Ambientale della tratta D breve della Pedemontana. 

A rischio il Parco PANE

Un intervento che è avvenuto anche dopo l’intervento di alcuni sindaci del Vimercatese (il territorio che sarà attraversato dalla Tratta D Breve) e che avevano parte all’audizione in Regione Lombardia della Commissione Territorio. I primi cittadini da anni ormai denunciano e bocciano il progetto che avrebbe un importante impatto sul Parco PANE, un grande polmone verde che si estende anche sul Lecchese e sul Vimercatese e dove sono state avviate anche importanti attività imprenditoriali nei settori dell’agricoltura e dell’allevamento. 

Tutte le criticità (secondo Rosati) 

Nel documento sono segnalate criticità: sull’attraversamento del Molgora e del Paleoalveo: sull’impatto sugli elementi paesaggistici; sull’incoerenza con gli strumenti urbanistici; sulla biodiversità e impatto sul sistema forestale; sulle emissioni e sulla qualità dell’aria e del clima; sulle previsioni e sull’impatto sulla viabilità locale; sul consumo di suolo e sulla perdita di servizi ecosistemici e, infine, sull’impatto sulle attività agricole. 
Sulle emissioni e sulla qualità dell’aria e del clima viene denunciato un incremento (+2,88%) delle emissioni di CO2 equivalente rispetto allo scenario di riferimento al 2035 prodotte dai flussi veicolari circolanti sulla rete stradale presa in esame. L’incremento è addirittura peggiorativo, seppur di poco, rispetto allo scenario che prevedeva la realizzazione della D lunga.  L’incremento stimato a livello annuale in termini di CO2 equivalente è indicato come “corrisponde all’1,01% delle emissioni complessive della provincia di Monza e della Brianza”.

A rischio il futuro degli animali 

Sul consumo di suolo e sulla perdita di servizi ecosistemici il progetto risulta quindi concretamente in contrasto con quanto recepito dal PTCP che indica ai 55 Comuni della provincia di ridurre la soglia del consumo di suolo del 45%, per circa 3,3 milioni di mq. Seppur non conteggiato dal punto di vista formale, il consumo di suolo generato dalla Pedemontana e da tutte le opere viabilistiche ad essa complementari deve essere considerato nel calcolo della soglia di consumo di suolo dei singoli comuni tenuto conto degli effetti reali sullo stato di fatto”, si legge nel documento. Sulla biodiversità e impatto sul sistema forestale che si riversa su buona parte danneggiando habitat protetti di 13 specie di mammiferi, di 5 uccelli, di 5 rettili, 4 anfibi, 1 di insetti oltre che di 500 specie vegetali. Aree visitate da 900 studenti all'anno su cui sono stati spesi in due anni 520.959,00 euro per interventi di manutenzioni sentieri e progetti biodiversità, oggi sono a rischio.

Nessun beneficio al traffico?

Sulle previsioni e sull’impatto sulla viabilità locale la tratta D Breve rischia fortemente di apportare al tempo stesso benefici ininfluenti ed effetti negativi in termini di traffico locale a livello provinciale. Come riportato nell’analisi trasportistica del centro studi PIM dei primi mesi del 2023, la rete stradale locale non avrà alcun beneficio, considerando le caratteristiche degli spostamenti. Infatti, i dati ISTAT, riportati anche nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile provinciale, evidenziano più elevati spostamenti interni ai tre settori della provincia e nessuna prevalenza di spostamenti trasversali lunghi.

A rischio anche aziende agricole 

Sulle attività agricole si prevedono infatti impatti, giudicati semplicemente dallo studio come “non significativi e opportunamente mitigati dalla fase di progettazione", su 36 aziende agricole, di cui 4 con effetti che ne pregiudicano la funzionalità mettendo a rischio la continuazione dell’attività. Tra queste un maneggio (con agriturismo), circondato dall’importante area boscata descritta in altra osservazione. Sull’attraversamento del Molgora e del Paleoalveo si può leggere come siano state rilevate importanti interferenze con elementi paesaggistico ambientali nella parte del tracciato dove vengono attraversate le due zone dove vengono pesantemente alterate zone di pregio come il Bosco e il Laghettone della Bruciata. Inoltre, si sottolineano le criticità dell’impatto dell’opera nel sovrappasso del fiume Molgora in termini di funzionalità e qualità del corso d’acqua.

Sull’impatto sugli elementi paesaggistici viene messo in evidenza come la Tratta D Breve vada a interrompere una serie di storici percorsi campestri e antiche vie di congiunzione del territorio. Le valutazioni risultano incoerenti con gli strumenti urbanistici a livello locale e vengono rilevate importanti interferenze tra essi. Si sottolinea l’impatto con le aree agricole strategiche, con la rete verde di ricomposizione paesaggistica oltre che sul parco locale d’interesse sovracomunale PANE.

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