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Cronaca

Le associazioni animaliste brianzole al fianco della famiglia del rottweiler ucciso dal cacciatore

Il fatto è accaduto nel pomeriggio di domenica 12 novembre a Parabiago

Anche le associazioni animaliste di Monza e della Brianza al fianco della famiglia di Parabiago, nel Milanese, che nel pomeriggio di domenica 12 novembre si è vista sparare contro al suo rottweiler. Ad uccidere l’animale il colpo partito dal fucile di un cacciatore che – come riferisce MilanoToday.it – forse si è sentito minacciato dall’animale.

Tutto è successo poco dopo le 16.30 nei pressi di via delle Viole, in un'area dove è consentita la caccia. L'uomo, un operaio di 54 anni, italiano e senza precedenti, ha aperto il fuoco contro il cane che pochi attimi prima era scappato alla proprietaria e pare si stesse avvicinando a lui. Colpito, il rottweiler è morto praticamente sul colpo. I carabinieri hanno poi identificato il 54enne e lo hanno denunciato per il reato di "uccisione di animali". I militari gli hanno anche sequestrato preventivamente i sette fucili da caccia che deteneva regolarmente. 

Intanto le associazioni animaliste si sono mobilitate e anche Enpa e Leidaa di Monza e Brianza hanno sottoscritto un comunicato. “La proprietaria è sotto shock - si legge nella nota stampa diffusa nel pomeriggio di lunedì 13 novembre da A.P.A.R Busto, Enpa, Gaia Animali & Ambiente, Lac, Lav, Lav, Varese-Busto Arsizio Leal,Leidaa, Earth Odv, Mondo Vagabondo Odv, Oipa, Un Rifugio Sicuro Odv, Vitadacani -. Le hanno ammazzato il cane di 1 anno che stava correndo”. Alla scena avrebbe assistito anche il figlio 13enne della proprietaria del cane.  “L’efferatezza di questo delitto - si legge nella nota ufficiale - ha sconvolto la famiglia e l’intera comunità e, viste le circostanze, si sarebbe potuto trasformare anche in un omicidio. Le forze dell’ordine sono arrivate immediatamente sul posto e i proprietari del cane stanno preparando con i legali la denuncia che sarà depositata in queste ore. Le associazioni animaliste allertate esprimono solidarietà alla famiglia del rottweiler ucciso e, a fronte di questa ennesima vittima della caccia, sottolineano come una distanza di 150 metri dalle abitazioni non si può considerare sicura e rimarcano la necessità ormai irrimandabile di vietare la caccia vicino ai centri abitati, di regolamentare in modo più restrittivo i calendari venatori e i giorni consentiti”.

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