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Il progetto / Seveso

A quasi 50 anni dal disastro della diossina il progetto di trasformare il Bosco delle Querce in meta turistica

Ma non solo: l'obiettivo è candidarlo a diventare Patrimonio Europeo della Cultura

A quasi mezzo secolo dal disastro dell’Icmesa dalla Regione Lombardia arriva un finanziamento di 420mila euro per progetti di valorizzazione del Bosco delle Querce di Seveso. Dal Pirellone sono stati stanziati 180 mila euro al comune di Seveso e 240 mila euro a Ersaf. Il documento proposto dal presidente Attilio Fontana ha ottenuto il concerto degli assessori Gianluca Comazzi (Territorio e Sistemi verdi), Francesca Caruso (Cultura) e Giorgio Maione (Ambiente e Clima). L’obiettivo è trasformare quell’area “simbolo” di uno dei più grandi disastri ambientali avvenuti in Italia (ma non solo), in luogo della memoria. Ma anche in una meta turistica, per quel turismo lento e del fuoriporta che è sempre più diffuso. Il documento propone, inoltre, con il coinvolgimento della Fondazione Lombardia per l'ambiente, di intraprendere azioni e iniziative per la celebrazione del 50esimo anniversario del disastro dell'Icmesa, con l'intenzione di candidare il Bosco delle Querce a Patrimonio europeo della cultura. Tutto ciò attraverso una prima selezione nazionale da parte del Ministero della Cultura. 

Una diossina che ancora oggi fa molto paura, soprattutto in previsione dei maxi cantieri per la realizzazione di Pedemontana che comprenderanno anche interventi di bonifica dei terreni contaminati dal disastro dell'Icmesa e sui quali è previsto il passaggio della maxi autostrada. 

Meta delle gite non lontano dalla città

"Il Parco naturale regionale del Bosco delle Querce - ha sottolineato Barbara Mazzali  assessore regionale al Turismo, Marketing territoriale e Moda - è oggi un'oasi che attrae amanti della natura e appassionati di turismo sostenibile. Oltre alla varietà di sentieri escursionistici, che permettono di esplorare la ricca biodiversità locale, quest'area protetta si presenta anche come meraviglioso scenario per il turismo 'outdoor'. Tra le tendenze turistiche del 2024 spicca il turismo lento e responsabile', perché oggi c'è un desiderio di ritorno alle origini, a qualcosa di vero e autentico che la nostra campagna lombarda sa offrire”. Perché proprio in quel luogo che potrebbe diventare meta turistica il 10 luglio 1976 è avvenuto il grande disastro ambientale della diossina. Un guasto nella ditta Icmesa e la fuoriuscita della nube tossica che avvolse i comuni di Seveso, Meda, Cesano Maderno, Desio e Limbiate. Negli anni successivi la zona è stata riconvertita e bonificata. Da qui nasce il parco naturale regionale Bosco delle Querce. Attualmente è un'area protetta che sorge su un territorio di 43 ettari, di cui 35 nel comune di Seveso e 8 in quello di Meda.

Fondi per gli eventi del 50esimo anniversario 

"Questo finanziamento - ha affermato l'assessore Gianluca Comazzi - servirà ad organizzare eventi e progetti in memoria della tragedia del 1976 per valorizzare il parco e il territorio circostante. Un sito quindi di valore simbolico che custodisce una storia collettiva da tramandare alle generazioni future. L'approvazione di questa delibera - ha aggiunto - riflette il nostro impegno continuo nel preservare la memoria di ciò che è accaduto, ma anche nel celebrare la rinascita e la rigenerazione di questo territorio, ora trasformato in un prezioso patrimonio naturalistico. I fondi destinati saranno quindi utilizzati per promuovere iniziative e progetti che valorizzino il Parco Bosco delle Querce. Il nostro obiettivo è infatti quello di garantire che la storia di questo luogo non venga mai dimenticata".

Custodire e raccontare una pagina della storia lombarda

" Vogliamo custodire e raccontare una pagina di storia della Lombardia, affinché quanto avvenuto nel 1976 non venga mai dimenticato - aggiunge l’assessore Caruso - Ricordare, approfondire e commemorare è quanto mai necessario, soprattutto pensando alle nuove generazioni, ma non solo. L'obiettivo è anche quello di valorizzare una storia di ripartenza. Le istituzioni e il sistema economico e sociale della Lombardia sono riuscite a dare nuova vita a una porzione di territorio ferita. Ora rappresenta un luogo non solo di riflessione ma anche di pregio dal punto di vista naturalistico: un'attrazione rilevante anche sotto il profilo culturale".

Una svolta nelle politiche ambientali

"Quanto accaduto a Seveso - ha commentato l'assessore Maione - ha cambiato le politiche ambientali degli ultimi 50 anni e anche la coscienza collettiva sul tema. Regione Lombardia, in collaborazione con le università del territorio e il sistema regionale, ha sviluppato una serie di interventi e un percorso di ricerca. Tutto ciò ha portato la nostra regione a essere eccellenza internazionale nell'ambito dello studio di problematiche connesse alla tutela dell'ambiente dall'inquinamento. In particolare, si è contraddistinta negli aspetti connessi alla produzione, all'impiego ed allo smaltimento delle sostanze chimiche".
 

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