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Tartarughe "pericolose" abbandonate nel laghetto

Si tratta di esemplari non autoctoni e pericolosi per la biodiversità

Probabilmente sono state acquistate con leggerezza in qualche negozio o fiera di paese. Magari per accontentare il bambino, pensando che quei simpatici animaletti rimanessero piccoli. Ma poi, quando si sono accorti che iniziavano a crescere e che la loro gestione diventava impegnativa, invece di cederle a qualche associazione che tutela gli animali, hanno pensato bene di abbandonarle nel laghetto. Mettendo a rischio gli altri animali che popolano l'area. Da qui l'urgenza da parte del Comune di intervenire e di trasferire quelle testuggini "pericolose" in un luogo dove possono vivere senza creare disagi agli altri animali. 

Succede a Seregno nel laghetto di San Carlo dove sono state abbandonate diverse tartarughe non autoctone. Il Comune, in accordo con Legambiente e il WwfInsubria, ha deciso di intervenire per mettere in sicurezza la flora e la fauna della zona. Nei prossimi giorni le tartarughe verranno recuperate. Il primo passaggio consisterà nell'abbassamento del livello dell'acqua per recuperare facilmente gli esemplari che verranno sistemati in una vasca dotata di ossigenatore per il trasporto di animali vivi, e poi verranno trasferite in una struttura che se ne prenderà cura.

Il laghetto di San Carlo si trova nel Parco Falcone Borsellino, è grande circa 175 metri ed è alimentato dall’acquedotto comunale. Il laghetto è stato oggetto di una riqualificazione conclusa nel 2013 che ne ha scongiurato l’interramento. Luogo di riproduzione di anfibi, custodisce una biodiversità di grande interesse in un ambiente urbano.

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