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AIDO Monza e Brianza: servono nuovi donatori per i trapianti

Sempre impegnata per cercare nuove adesioni: è l'AIDO Monza e Brianza, molto attiva nell'attività di sensibilizzazione. Le richieste di trapianto sono in aumento, e quelli eseguiti sono un terzo di quelli necessari

MONZA - Cinquantotto nuovi donatori solo nei giorni del Gran Premio, un risultato al di là delle aspettative. Ma all'AIDO (Associazione Italiana Donatori Organi) Monza e Brianza non basta. "In città gli iscritti sono 4.000 - spiega Lucio D'Atri, consigliere regionale dell'associazione e segretario provinciale  per tre mandati, prima di lasciare il posto ad Enrica Colzani - Nell'intera provincia sono 35.000. In tutta Italia, invece, le dichiarazioni di volontà a donare sono 1.200.000". Ma le  liste d’attesa per i trapianti in Italia si allungano: secondo i dati della CNT (Consulta Nazionale Trapianti) erano 8.731 pazienti al 31 dicembre dell’anno scorso,  che sono diventati 9.239 al 6 agosto di quest’anno; significa che, anche se le previsioni  dicono che a fine anno i trapianti eseguiti dovrebbero passare dai 2.948 dell’anno scorso ai 3.063 di quest’anno, in realtà se ne fanno ancora molti meno di quanto necessario.

INFORMARE I PARENTI - Purtroppo nonostante l'iscrizione all'AIDO, basta la semplice opposizione di un parente di primo grado per bloccare l'espianto degli organi: molti medici, infatti, per evitare cause legali, non procedono se anche uno solo dei familiari più stretti si oppone.  "E' necessario spiegare ai propri parenti cos'è la donazione e informarli della propria scelta - continua D'Atri  - Solo così si può essere certi che non ci siano problemi. Tra l'altro, è una scelta meravigliosa anche dal punto di vista religioso: tutte le grandi religioni monoteiste la approvano".  Un gruppo molto attivo quello dell'AIDO nel nostro territorio, che può contare su una cinquantina di volontari  a Monza e circa 500 nell'intera Brianza, e che spesso organizza eventi per raccogliere nuove adesioni: l'ultimo è stato il torneo di burraco del 29 settembre a Besana. Ma ci sono anche le conferenze rivolte agli studenti delle scuole superiori per spiegare quanto possa essere utile donare, e quelle dedicate agli operatori del settore. Tutto per cercare di salvare la vita a chi lotta ogni giorno: la persona che subisce un trapianto guarisce completamente e può condurre una vita normale, riprendendo perfino a fare sport.

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