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Cronaca

L'imprenditore diventato trafficante: 47 chili di "kush" e "amnesia" sotto i giochi dei figli. Foto

Il sequestro in una villetta di Carugate. In manette un uomo di 46 anni, ex titolare di una ditta

I poliziotti erano praticamente sicuri che in quella casa ci fosse qualcosa. Poi, quando hanno dovuto inseguire un uomo che è fuggito soltanto alla loro vista, ne hanno avuto praticamente la certezza. E a nulla è servita quella "montagnetta" di giocattoli apparentemente messa lì per caso. 

Un uomo di 46 anni - Gaetano F., ex titolare di una ditta di trasporti e attualmente dipendente di un'azienda di servizi - è stato arrestato mercoledì sera dalla polizia con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. A bloccarlo, nella sua villetta di Carugate, sono stati gli agenti della Squadra Mobile, guidati da Marco Calì. 

La droga sotto i giochi 

Gli investigatori erano arrivati a lui dopo alcuni arresti e sequestri effettuati nell'ultimo mese tra i quartieri a est di Milano e Pioltello. Da lì, i poliziotti della VI sezione - coordinati dal dirigente Massimiliano Mazzali - sono risaliti al nome del 46enne e al suo appartamento, che hanno cominciato a tenere d'occhio. Mercoledì, durante uno degli appostamenti, fuori dall'abitazione è arrivato il fratello dell'arrestato, a bordo di una Fiat Panda. 

L'uomo, quando ha capito che lì vicino c'erano gli agenti in borghese, ha cercato di scappare prima in auto e poi a piedi, ma è stato bloccato. Perquisito, è risultato pulito ed è stato trovato in possesso dei mazzi di chiavi di altre quattro auto, tra cui quella di suo fratello. A quel punto i poliziotti hanno deciso di passare al setaccio la villetta - dove l'ex imprenditore vive con la moglie e i due figli - e la svolta è arrivata quando sono scesi in tavernetta. 

Lì, sotto una montagna di giochi, gli investigatori hanno trovato uno scatolone con all'interno tre borsoni pieni di 47 chili di hashish e 2,5 di cocaina. 

Amnesia, kush e Makley

Tutta la droga era suddivisa in panetti avvolti nel cellophane e su ogni "pezzo" c'era l'indicazione del tipo di stupefacente e del peso.

L'hashish, stando a quanto riferito dalla Questura, era di ottimo livello: nel borsone c'erano Amnesia - il "fumo" con una delle più alte concentrazioni di Thc, il principio attivo dello stupefacente - e di kush, un hashish decisamente pregiato prodotto tra Afghanistan e Pakistan. 

Sulla "coca", invece, c'era la scritta Makley, probabilmente dedicata al criminale americano rapinatore di banche che faceva parte della mitica banda di John Dillinger. Non solo droga, però. Perché nella cassaforte dell'ex imprenditore i poliziotti hanno trovato anche 20mila euro in contanti, che sono stati subito sequestrati. 

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