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Cronaca

Arrestato il presidente del Parma Manenti: "Uso di capitali illeciti"

Il numero uno del club crociato, limbiatese di nascita, è finito in manette mercoledì mattina. E' accusato di peculato e autoriciclaggio

Forse, la parola fine sulle speranze di salvezza del Parma. Di certo, la parola fine sulla sua esperienza da presidente. Il patron del Parma calcio, Giampietro Manenti, è stato arrestato mercoledì mattina dagli uomini della Guardia di finanza. 

Il numero uno del club crociato, limbiatese di nascita, è finito in manette nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Procura di Roma. Manenti è accusato di reimpiego di capitali illeciti. Con lui sono state arrestate altre ventuno persone: tra i reati contestati ci sono peculato e autoriciclaggio con l’aggravante del metodo mafioso.

Giampietro Manenti, amministratore della Mapi Group, società di servizi con sede in Slovenia, ai primi di febbraio aveva acquistato il Parma sull’orlo del fallimento. 

Il patron, che avrebbe acquistato il club a un euro, aveva assicurato di avere i fondi per ripianare i debiti della società e per pagare gli stipendi ai calciatori, ma il denaro non è mai arrivato. Manenti era in attesa dell’udienza del Tribunale fallimentare fissata per il prossimo diciannove marzo nella quale si era impegnato a portare un piano di rilancio del club.

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