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Cronaca

Timbravano ma poi si allontanavano dal posto di lavoro: tre "furbetti" del cartellino arrestati

Le indagini, coordinate dalla Procura di Monza, sono state svolte dalla polizia locale di Paderno Dugnano. Il sindaco Alparone: "Chi sbaglia paga, chi fa bene il proprio lavoro con onestà e responsabilità deve esserne fiero"

Timbravano il cartellino ma poi effettivamente 'saltavano' il lavoro. Tre dipendenti del Comune di Paderno Dugnano (Milano) sono stati raggiunti da un'ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Monza con l'accusa di truffa aggravata in danno all'amministrazione comunale, peculato e falso nelle attestazioni di presenza in servizio.

I tre - uno agli arresti domiciliari e per due all'obbligo di dimora - erano in sostanza secondo gli inquirenti tre 'furbetti del cartellino'. Si tratta di dipendenti comunali, precisamente un addetto dell'Ufficio Ecologia e due operai addetti a un magazzino del Municipio. 

Le indagini, coordinate dalla Procura di Monza, sono state svolte dalla polizia locale di Paderno Dugnano che per diversi mesi ha portato avanti gli accertamenti. Tra gli arrestati c'è anche un 55enne che, durante l'orario di lavoro, andava quotidianamente a controllare le sue mucche in un allevamento situato a tre chilometri dal municipio. 

A seguito dell'informativa ricevuta dall'amministrazione comunale di Paderno Dugnano da parte del Comando di Polizia Locale nella mattinata dii venerdì l’Ufficio Procedimenti Disciplinari del Comune ha disposto la sospensione immediata dei tre dipendenti ed avviato il procedimento disciplinare.

“Non abbiamo ancora ricevuto l’ordinanza di misura cautelare che sarà sicuramente utile per approfondimenti e valutazioni interne che l’Amministrazione Comunale condurrà su questa vicenda – commenta il Sindaco Marco Alparone – Questa indagine ha portato alla luce un comportamento scorretto di tre soggetti nei cui confronti saranno presi tutti i provvedimenti del caso. La Polizia Locale ha svolto un ottimo lavoro di indagine in completa autonomia, un lavoro meticoloso che sicuramente non è stato facile per gli agenti operanti visto che stavano indagando sul personale del loro stesso Ente di appartenenza. Quanto accaduto non deve far venire meno la fiducia dei cittadini nei confronti degli oltre 250 dipendenti comunali che ogni giorno hanno il dovere di servire al meglio la nostra comunità e devono essere valutati senza pregiudizio. Chi sbaglia paga, chi fa bene il proprio lavoro con onestà e responsabilità deve esserne fiero”.

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