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Cronaca

Spacciavano davanti alle scuole della Brianza: sgominata banda

Le indagini degli agenti del commissariato di Sesto San Giovanni hanno portato al sequestro di 43 chilogrammi tra cocaina, marijuana ed hashish per un giro d'affari superava i 100.000 euro

La droga la conservavano in due box a Trezzano Rosa e Cologno Monzese. Poi la vendevano a spacciatori di piccolo calibro che a loro volta la smerciavano davanti alle scuole in Brianza, a Sesto San Giovanni e in provincia di Bergamo.

Dopo circa due anni di attività investigativa la banda è stata sgominata e le manette sono scattate per sei persone mentre un settimo componente risulta al momento ricercato. A fare partire l'indagine (coordinata dalla pm di Monza Stefania Di Tullio) sono state alcune lettere anonime che riferivano di spaccio di droga nei pressi di un negozio di Sesto San Giovanni. La sostanza stupefacente smerciata in città però era destinata ai giovanissimi e al mercato dello spaccio fuori dalle scuole della Brianza.

Nel giro di due anni la polizia ha denunciato circa quaranta persone e ne ha arrestate tredici, di cui tre corrieri: David N. di 42 anni, residente a Cerro al Lambro, sorpreso ad aprile 2014 con sei chili e mezzo di cocaina, nove di marijuana e quattro di hashish; e poi Cesare G., 31enne, e Domenico F., 46enne, entrambi di Brugherio, sorpresi con ben 42 chili di marijuana, otto di hashish e uno e mezzo di cocaina, a giugno 2014.

Ai vertici i fratelli Giuseppe Cristian C. e Moreno C., di 42 e 34 anni; poi Franco D.M., Domenico V., Giuliano B. e l'unica donna del sodalizio, Vania M.: questi ultimi due ai domiciliari, gli altri in carcere. Manca all'appello un uomo, che risulta ricercato.

Tutti gli arrestati hanno precedenti specifici per droga. I fratelli a capo dell'organizzazione erano particolarmente attenti alle loro mosse: ogni tre mesi cambiavano i cellulari (anche quelli in uso ai corrieri e agli spacciatori) e distruggevano quelli vecchi. Gli agenti ne hanno sequestrati ben 52. Ma i capi si erano dotati anche di dispositivi elettronici per rilevare la presenza di eventuali "cimici". Durante la perquisizione nelle abitazioni degli arrestati sono stati trovati anche 130 mila euro in contanti.

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