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Cronaca Besana in Brianza

Besana, due anni fa moriva Vittorio Arrigoni

Il 15 aprile del 2011 il corpo dell'attivista veniva ritrovato privo di vita in un'abitazione di Gaza. A rapirlo e ucciderlo una cellula afferente ad un gruppo jihadista salafita

BESANA BRIANZA - Due anni fa se ne andava Vittorio Arrigoni, l’attivista e reporter di Besana Brianza rapito nella "sua" Gaza dove dal 2008 viveva come attivista umanitario. Arrigoni venne rapito la sera del 14 aprile 2011 all’uscita della palestra dove era solito recarsi; a compiere l’azione una cellula "fuori controllo" di Hamas afferente alla corrente jihadista e salafita. La morte sarebbe avvenuta nella notte tra il 14 e il 15 aprile per strangolamento. La colpa di Vittorio, secondo i rapinatori, era di essere giunto a Gaza da uno "stato infedele" per "diffondere la corruzione".  

LE INDAGINI E L'ARRESTO - Nei giorni seguenti all’uccisione, le indagini delle forze di sicurezza di Hamas conducono all'individuazione dei presunti responsabili del rapimento; il 19 aprile 2011 le forze armate di Gaza penetrano nel campo profughi di Nuseirat per eseguire gli arresti. I processi si concludono con due ergastoli e due condanne a dieci ed un anno di carcere.
Collaboratore del Manifesto, Radio 2 (Caterpillar) e Radio Popolare la scomparsa di Arrigoni suscitò molta commozione in gran parte dell’opinione pubblica, italiana e non solo (è rimasta nella mente di molti la frase con cui concludeva i suoi interventi in radio: "Restiamo umani"). I funerali si sono svolti a Bulciago, e hanno visto la partecipazione di persone da tutta Europa, anche se l'assenza di rappresentanti del Governo italiano e di un riconoscimento pubblico alla memoria hanno causato forti polemiche.


 

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