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Cronaca Vimercate

Rapita e portata in Siria, il papà della piccola Emma accusato di sequestro di persona

Accolta la richiesta dell'avvocato della mamma di Emma. Ora le ricerche potrebbero arrivare a una svolta

Una nuova accusa per lui. Una nuova speranza per lei. Sarà processato anche per sequestro di persona dal Tribunale di Monza il 10 marzo prossimo, Mohammed Houda Kharat, il siriano che il 18 dicembre 2011 ha rapito la figlia da Vimercate sottraendola a sua mamma Alice Rossini, quando la piccola Emma aveva solo ventuno mesi. 

Il siriano, che adesso si fa chiamare Nadeem, era già imputato di sottrazione internazionale di minore e il nuovo capo di imputazione, racconta "Il Giorno", è stato aggiunto su richiesta del difensore di parte civile, che nel processo rappresenta Alice Rossini. 

La richiesta del legale è stata accolta dal giudice monocratico monzese Elena Sechi, che ha rinviato il fascicolo penale al pm Vincenzo Nicolini. Le cose da questo momento potrebbero cambiare e diventare molto più complicate per il giovane siriano. 

L'accusa di sequestro di persona è infatti molto più grave e potrebbe permettere all'Interpool e alle forze di polizia italiane una ricerca molto più incisiva della piccola Emma, per riportarla finalmente da sua mamma. 

La donna, che da oltre tre anni aspetta di vedere la sua piccola, è riuscita a incontrare Nadeem soltanto una volta grazie all'intervento della trasmissione televisiva de "Le Iene". In quell'occasione Alice aveva potuto parlare con la figlia con il cellulare dall'ex compagno. 

Rientrato in Siria, dove si sta combattendo una sanguinosa guerra civile, l'uomo era scomparso nel nulla. Ma da oggi le ricerche potrebbero essere più incisive. 

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