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Cronaca

Caccia alla volpe in Lombardia, l'Enpa attacca la Lega: "Regalo ai cacciatori per massacrare gli animali"

L'associazione animalista si è scagliata contro l'iniziativa avanzata dalla Lega Nord

"I danni, presunti, all'agricoltura non c'entrano nulla. L'unico motivo per cui la Regione Lombardia vuole uccidere le volpi è quello consentire ai cacciatori di 'divertirsi' massacrando gli animali". Questo il duro giudizio di Enpa sulla proposta della Lega di aprire la caccia alla volpe in Lombardia. Secondo l'associazione animalista la modifica sul regolamento regionale sulla tutela della fauna selvatica, auspicata dal partito del vicepremier Matteo Salvini, "è contraria alle ragioni del buonsenso e della scienza".

Le ragioni della proposta

"L'uccisione delle volpi trova la sola giustificazione nell'eliminazione di un 'competitor venatorio'", spiega Andrea Brutti dell'Ufficio Fauna Selvatica di Enpa, rivelando che "le doppiette vogliono uccidere le volpi solo perché esse si nutrono di lepri e fagiani, esemplari semi-domestici immessi solo per dare ai cacciatori facili prede cui sparare".

La tutela della fauna

Per Enpa, la principale ragione che dovrebbe spingere a rifiutare la proposta di modifica avanzata dalla Lega, è il fatto che "esiste un'ampia letteratura che spiega l'assoluta inutilità di ricorrere agli spari per contenere le popolazioni di animali selvatici, volpi comprese; le quali, tra l'altro, sono tra i principali predatori delle nutrie".

Ai consiglieri regionali della Lega Enpa chiede di leggere "se non gli studi scientifici, almeno il riassunto delle numerose sentenze con cui il Tar ha bocciato la Regione Lombardia proprio in materia di caccia alla volpe". Su questo punto si erano pronunciati contro la proposta della Lega anche i consiglieri del Pd e di Lombardi civici europeisti, Matteo Piloni e Niccolò Carretta, i quali avevano ricordato che "solo lo scorso giugno il Tar di Brescia ha sonoramente bocciato i piani di abbattimento provinciali".

Brutti ha concluso dicendo che "la Lega continua a seguire una strada che favorisce l'illegalità e l'arroganza. Invece ora più che mai, è necessario lavorare nel rispetto delle regole e delle norme".

Fauna selvatica decimata

A a fine ottobre un report di Living Planet Report aveva evidenziato la drammatica situazione della fauna selvatica a livello globale, che tra il 1970 e il 2014 è diminuita del 60%. In soli 50 anni, quindi, sono scomparsi oltre la metà di mammiferi, uccelli, pesci, rettili e anfibi in tutto il mondo. La causa principale di questa tragica situazione è l'attività umana, soprattutto per quel che riguarda il commercio della fauna selvatica, l'inquinamento e il cambiamento climatico. 

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