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Cronaca Besana in Brianza

Cane torturato dal padrone: scosse elettriche per non farlo abbaiare

L'animale, un cane di undici anni di taglia media, è stato salvato dai volontari dell'Enpa. Il padrone, un cacciatore ultraottantenne, è stato scoperto e diffidato dal detenere altri animali. La storia

Una crudeltà senza un perché. Una condizione di abbandono e di degrado che aveva trasformato la sua cuccia in un recinto piccolo e sporco. 

I volontari dell’ente protezione animali di Monza e Brianza hanno salvato sabato scorso un cagnolino meticcio di undici anni, pieno di pulci, zecche, affetto da congiuntivite e visibilmente malnutrito. 

La storia ha inizio un paio di settimane fa, dopo la segnalazione di un cane detenuto in un recinto fatiscente a Besana. Il proprietario dell’animale, un cacciatore di più di ottanta anni, spiega ai ragazzi dell’Enpa che non è in grado di gestire il cagnolino in maniera diversa e accetta di buon grado l’aiuto dei volontari, che curano il cane e rendono più vivibile la sua cuccia. 

Passano pochi giorni, però, e degrado e abbandonano si trasformano in violenza e tortura. L’anziano mette al collo del cane un collare elettrico, in grado di fornire scosse dal basso voltaggio ma dall’alto amperaggio. 

Alla richiesta di spiegazione dei volontari, il cacciatore risponde che il collare è necessario per evitare che il cane abbai e lo disturbi. A quel punto, l’Enpa decide di sottrarre il cagnolino all’anziano e di avvisare le guardie ecologiche volontarie e la polizia provinciale, che diffidano il cacciatore dal detenere altri animali. 

Il cane, nonostante le pessime condizioni, si trova ora al canile Fusi di Lissone e attende una famiglia pronta a dargli amore e tranquillità. 

Ph: il cagnolino con i volontari dell'Enpa

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