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L'ultimo saluto / Bernareggio

"Addio ragazzo dagli occhi buoni e tristi", l'ultimo saluto a Jordan Jeffrey Baby morto a 26 anni in carcere

Tantissimi si sono dati appuntamento a Bernareggio per salutare l'ultima volta il trapper brianzolo scomparso lo scorso 12 marzo

Il cielo plumbeo e una leggera pioggia hanno fatto da sfondo, martedì mattina, al cimitero di Bernareggio, al funerale di Jordan Tinti, in arte Jordan Jeffrey Baby, il trapper brianzolo morto a 26 anni in carcere nella notte dello scorso 12 marzo. Una cerimonia di commiato semplice e partecipata che ha riunito centinaia e centinaia di persone che si sono date appuntamento per l'ultimo saluto al giovane. Tanti ragazzi, amici di sempre con cui Jordan ha condiviso un pezzo di strada. E in alcuni casi anche la passione per le rime e la musica come il trapper Diablo Baby che al 26enne ha voluto anche dedicare un pensiero commosso al microfono e Simone Rizzuto, in arte Mr Rizzus, trapper di Villasanta. Ma c'erano anche le sue maestre delle elementari e chi il 26enne lo ha visto crescere. 

L'ultimo saluto a Jordan Jeffrey baby, morto a 26 anni

L'ULTIMA TELEFONATA DAL CARCERE E LE INDAGINI

Fiori nella sala del commiato del cimitero di Bernareggio ai piedi della bara nera su cui campeggiavano le scritte degli amici: "Sei e sarai sempre con me". Un abbraccio simbolico fatto di parole impresse per restare. Oltre la vita, nel ricordo. 

Funerale Jordan Tinti (12)

A prendere la parola in apertura di cerimonia è stato Don Claudio Burgio "Non c'è una storia sbagliata" ha detto il cappellano del carcere di Bollate e già religioso del Beccaria. "Ogni vita è una storia sacra. Dobbiamo sempre vivere e dare un senso alla nostra esistenza. I ragazzi non sono cattivi, sono semplicemente ragazzi e hanno bisogno del nostro sostegno" ha aggiunto, parlando ai presenti. "Jordan con con le sue canzoni, con il suo modo di essere e il gesto - se sarà accertato che si è trattato di un gesto estremo - ha manifestato che nella vita si soffre" ha detto don Claudio prima di invitare tutti a unirsi nella preghiera, recitando il Padre Nostro. "Una preghiera semplice che si rivolge a un padre perchè non c'è cosa più bella che pensare che Jordan sia accolto tra le braccia del Padre che cancella i suoi sbagli perché ognuno di noi sbaglia".

Poi il microfono, simbolo della sua musica e delle sue aspirazioni, è diventato strumento per dare voce e ricordare quel ragazzo di 26 anni, scomparso tragicamente troppo presto. "Sappiate che l'energia di Jordan in questo momento, anche attraverso la pioggia si sta diffondendo in ognuno di noi. Guardiamolo e diciamogli Grazie" ha detto un amico, prendendo la parola.

"Ti ho conosciuto quando eri bambino" ha esordito una signora, leggendo una lettera scritta in occasione dell'ultimo saluto. "Ragazzo dal cuore grande, ferito profondamente. La tua vita è stata immolata e sacrificata sull'altare dell'indifferenza. Ragazzo dagli occhi buoni e tristi che ha chiesto solo di essere amato". Anche il sindaco di Bernareggio, Andrea Esposito, ha voluto tributare parole di commiato per il giovane concittadino scomparso. "Ti ho conosciuto da piccolo, quando ancora facevo l'educatore all'oratorio" ricorda il primo cittadino.  "Tragedie come queste non possono lasciare indifferenti le istituzioni e la comunità. Una comunità è fatta da chi vuole sapere ascoltare. Mi sono interrogato molto: quanto siamo in grado di capire e ascoltare gli altri? Abbiamo perso la voglia di interagire e metterci in relazione. Siamo una parte degli altri e del mondo. Abbiamo sbagliato anche noi, ho sbagliato anche io. Vorrei che queste tragedie ci portino a sbagliare meno" ha concluso Esposito. 

"Abbiamo passato esperienze con gli stessi problemi e ci siamo capiti" ha raccontato Manuel Vona, in arte Diablo Baby parlando dell'amico. "Jordan ha fatto i conti con tantissimi pregiudizi. Aveva creato il suo mondo e stava cercando di realizzare qualcosa che per lui contava: era la sua passione e ossessione. Spero che tanta gente capisca che dietro un personaggio, un ragazzo tatuato e i tanti casini che combina, non deve esserci per forza una persona brutta". 

Un figlio, per tanti un amico. E anche un bambino con gli occhi curiosi, nel ricordo che la vicepreside della scuola elementare che da piccolo frequentava ha voluto condividere con parenti e amici riuniti per l'ultimo saluto a Jordan. Una cerimonia semplice, composta, dove la musica che l'ha scandita è stata il silenzio. Interrotto solo dai ricordi, dal ticchettio insistente della pioggia che insieme alle lacrime ha bagnato la bara e dall'applauso che ha salutato il feretro che si avviava verso il campo per la sepoltura, portato in spalla dagli amici, seguito da un lungo corteo.  

Funerale Jordan Tinti (5)

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