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Cronaca

Nessun bracconiere in agguato, svelato il mistero delle "trappole" nel Parco

Le gabbiette rinvenute nei boschi del Parco sono state posizionate da alcuni ricercatori del Parco Valle Lambro che da anni partecipa a un progetto per la salvaguardia della specie autoctona dello scoiattolo rosso

Nessuno voleva cacciare gli scoiattoli, catturarli e magari rivenderli sul mercato nero nel Parco di Monza o ricavarne morbide e preziose pellicce. Dopo la notizia diffusa qualche giorno fa dalla Polizia Locale in merito al ritrovamento di una trappola nei boschi del Parco, l'arcano è stato svelato.

In agguato tra gli alberi non ci sarebbe nessun "bracconiere" perchè a mettere quelle gabbiette "incriminate" sarebbero stati i ricercatori impegnati nel progetto "Life" di tutela dello scoiattolo rosso del Parco Valle Lambro che da anni si occupa della salvaguardia della specie coinvolgendo nelle attività anche i bambini delle scuole. 

Mentre la Polizia Locale, l'ente preposto alla salvaguardia del Parco, sostiene di non essere stata informata, insieme alle Guardie Ecologiche Volontarie, dal Parco Valle Lambro fanno sapere che le gabbiette sono già tornate nei locali e nella disponibilità dell'ente che proseguirà con il progetto di salvaguardia degli scoiattoli autoctoni rossi che sono da tempo minacciati di estinzione per l'avanzata della specie grigia, originaria dell'America. 

"Nessun atto di bracconaggio ma una campagna promossa da Regione Lombardia in collaborazione con il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza per monitorare la presenza di scoiattoli grigi che potrebbero mettere a rischio la locale popolazione di scoiattoli rossi, comunque ancora ben rappresentata all'interno del Parco" spiega una nota del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza. 

Nonostante l'episodio sia stato chiarito, dalla Polizia Locale non abbassano la guardia e temono che tra i ricercatori e gli studiosi possa nascondersi anche qualche "cacciatore" non autorizzato di animaletti da pelliccia. A ingannare gli agenti sarebbe stata l'assenza di cartelli che dovrebbero informare la cittadinanza del progetto in corso e di una targhetta con il nome dell'ente sulle gabbiette. "Nel Parco" - ribadiscono dalla Polizia Locale - "la cattura di qualsiasi animale è vietata e, di fronte a una trappola, abbiamo fatto il nostro dovere". 

"Il pericolo del bracconaggio, in un'area popolata da decine di specie animali, è comunque da tenere sotto costante osservazione e forse anche questo rischio ha indotto in errore gli agenti di pattuglia, costantemente impegnati insieme alle altre forze, a garantire la sicurezza e la tranquillità dei visitatori del Parco" concludono dal Consorzio. 

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Uno scoiattolo rosso nel Parco (Instagram@matteolava)

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