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Martedì, 30 Aprile 2024
La scoperta / Ceriano Laghetto

Il maxi incendio nel capannone e la scoperta degli attacchi del gas abusivi

Tre le persone denunciate per furto in concorso su bene pubblico, appropriazione indebita e truffa

Un grosso incendio, fumo nero visibile a chilometri di distanza e grande apprensione con mobilitazioni di soccorsi. E’ quanto successo lo scorso 8 maggio tra Ceriano Laghetto e Saronno quando un rogo divampato in uno stabile aveva destato preoccupazione fra i residenti. A seguito degli accertamenti e dell’indagine svolta, nei giorni scorsi la polizia provinciale di Monza e Brianza, in sinergia con la polizia locale di Ceriano Laghetto, ha denunciato alla procura tre soggetti per furto in concorso su bene pubblico, appropriazione indebita e truffa.

“Di fatto le fiamme sembra siano partite da una rivendita di automobili nuove e usate, all’interno della quale gli operai stavano svolgendo alcune operazioni particolarmente a rischio su alcune autovetture: mentre da una parte si stava riempiendo un serbatoio di benzina mediante una tanica, dall’altra si stava procedendo alla carica di una batteria. Quest’ultima operazione avrebbe quindi prodotto le scintille e innescato l’incendio” si legge in una nota diffusa dalla provincia di Monza e Brianza a chiarimento delle circostanze dell’incendio. Ma c’è di più.

Dopo il rogo e le fiamme sono partite le indagini per far luce sull’accaduto. Mentre i vigili del fuoco si sono occupati di spegnere le fiamme e di mettere in sicurezza l’area, è stato richiesto l’intervento dei tecnici del gas per chiudere le tubature e la distribuzione del vapore. I tecnici però, una volta intervenuti, hanno notato la presenza di numerosi allacci abusivi che avevano origine da un unico attacco autorizzato. Gli accertamenti della polizia provinciale hanno consentito di verificare che tali allacci abusivi erano stati effettuati con lo scopo di bypassare il contatore e consentire alle due attività collegate di non pagare la bolletta (ed i relativi consumi). Così facendo, le due attività non risultavano inoltre censite come utilizzatori.

Sono stati rimossi i “cavallotti abusivi” e la polizia ha segnalato oltre all’attività di rivendita di automobili, anche un'attività di somministrazione di alimenti e bevande che risultava senza licenza per i provvedimenti delle autorità competenti.

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