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Cronaca Varedo

Incendio ex Snia, le fiamme e la devastazione: quello che rimane dopo il grande rogo

Le fiamme e centinaia di uomini in campo per l'emergenza. I numeri

Un muro di fuoco, alto metri. E una nuvola di fumo che ha raggiunto tutta la Brianza, rendendo l'aria irrespirabile per giorni con i bollettini di Arpa che si susseguivano per monitorare le emissioni di eventuali sostanze inquinanti. E ora un capannone sventrato dal fuoco, mattoni caduti e ciò che resta delle tonnellate di rifiuti andati in fiamme. E dopo il fuoco sull'asfalto sono rimaste le pozze d'acqua su cui alla luce del giorno si riflette lo spettacolo della devastazione.

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Un "esercito" di più di cento uomini tra le fiamme

Sono state ore e giornate di lavoro intense per i vigili del fuoco e per la macchina dei soccorsi quelle successive al rogo divampato nell'area dell'ex Snia, dove in un capannone di circa seimila metri quadrati sono andati in fumo -in seguito a un rogo che sembra avere con tutta probabilità origine dolosa - duemila tonnellate di rifiuti stoccati e in attesa di essere smaltiti. Un'operazione - ingente e sicuramente costosa - che sarebbe iniziata a breve. E che, letteralmente, è andata in fumo. 

Senza sosta, nel capannone in fiamme, nelle giornate di sabato, domenica e lunedì (e il personale è stato presente anche nei giorni successivi) si sono alternati oltre cento uomini dei vigili del fuoco tra personale, capisquadra e funzionari. Sullo scenario - importante per numeri, dinamica e dimensioni - si sono alternate oltre cinquanta squadre. Presenti una ventina di mezzi tra autobotti, autopompe, autoscale, carri supporto e veicoli fuoristrada. Una volta estinte le fiamme poi i pompieri hanno iniziato le operazioni di smassamento dei rifiuti per spegnere i focolai residui. 

Le rilevazioni di Arpa 

Nelle giornate di sabato e domenica Arpa ha effettuato verifiche speditive con strumentazione portatile (PID Drager Xm-7000) nella zona residenziale attigua all’area ex Snia: "Sono state rilevate sostanze riconducibili all’evento in atto (combustione non controllata di rifiuti) ma in concentrazioni inferiori ai limiti di tossicità acuta monitoraggio dei micro inquinanti (diossine-furani e Idrocarburi Policiclici Aromatici) in corso". Risultano ancora in corso invece le attività di monitoraggio dei micro inquinanti (diossine-furani e Idrocarburi Policiclici Aromatici).

"Atto intimidatorio"

"Noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare" ha detto il sindaco di Varedo Filippo Vergani martedì durante il sopralluogo all'area dell'ex Snia, intervenendo per mettere a tacere le polemiche seguite all'evento. "E' un incendio doloso quindi è un atto intimidatorio e come amministrazione abbiamo già chiesto che la magistratura faccia il suo corso. L'area è tornata sotto sequestro e ci sarà un percorso e procedure che dovremo rispettare" ha concluso.

Parole di ringraziamento per l'operato dei vigili del fuoco e delle forze dell'ordine e della protezione civile presenti sono state espresse anche dall'assessore regionale all'Ambiente Raffaele Cattaneo che martedì pomeriggio era presente a Varedo insieme ai consiglieri regionali Alessandro Corbetta e Andrea Monti. Atti alla mano, ha provato a delineare gli antefatti della vicenda relativa allo stoccaggio dei rifiuti nell'area perchè il rogo nell'area oltre all'incendio aveva infiammato anche la polemica.

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